Karl Behr
e Dick Williams (sopra in immagine) saranno per sempre legati alla storia,
ma non solo per loro imprese sul campo da tennis, ma perché entrambi
sopravvissero al naufragio più famoso della storia.
Oltre un migliaio di appassionati di questo sport erano stipati in tribuna a
tributare applausi sia a Behr sia a Williams, dopo il loro entusiasmante ed
emozionante incontro (al di là degli aspetti sportivi) del quarto turno del
torneo di Longwood Bowl nel 1912. Qualcuno convenne che il match fu
addirittura il migliore nella storia del torneo.
In quel caldo pomeriggio di luglio, per cinque set Behr e Williams
condivisero lo stesso rettangolo erboso, ma questi uomini avevano già
condiviso un legame molto più forte, forgiato dal ghiaccio. Solamente dodici
settimane prima, i due tennisti, future stelle dell'Hall of Fame, erano
sopravvissuti all'affondamento del TITANIC!
Behr e Williams, inseguendo i rispettivi sogni di gloria, erano saliti sulla
passerella che conduceva a bordo del nuovo TITANIC in quel di
Cherbourg, in Francia.
Mentre Behr, 26 anni, era ormai nella fase di declino della sua carriera
sportiva (di lui e della sua "love story" con la passeggera Helen Newson ne
scrivo nell'articolo "Karl Behr: un
uomo fortunato", Williams viceversa era ai suoi esordi.
Ventuno anni (era nato il 28 gennaio 1891) e discendente di Benjamin
Franklin (l'inventore del parafulmine), Richard Norris Williams, da tutti
chiamato con l'appellativo Dick, aveva sangue americano nelle vene, ma lui
era nato e cresciuto in Europa. Questo viaggio avrebbe dovuto portarlo in
America dove doveva partecipare al circuito di estivo di tennis.
Williams e suo padre Charles Duane (sotto nella fotografia), un avvocato,
avevano cenato al tavolo del Capitano Smith quella sera del 14 aprile 1912,
prima di ritirarsi per la notte. Poco prima di mezzanotte, padre e figlio
furono svegliati dalla collisione. Charles Williams non si era preoccupato
inizialmente. Decenni prima, si era già nella medesima situazione: si
trovava a bordo dell’Arizona, quando questa nave che aveva colpito un
iceberg, ma il danno si rivelò di lieve entità. |
I due si
misero i giubbotti di salvataggio e poi indossarono i loro cappotti di
pelliccia, cercando di tenersi al caldo dapprima sul ponte della nave e poi
in sella alla cyclette in palestra.
Quando la situazione si girò in peggio e Dick vide con orrore che il
TITANIC cominciava ad affondare, si era gettato in una scialuppa di
salvataggio. In tono concitato si rivolse al padre (non proprio in salute),
che si trovava ancora sul ponte, gridando: "Presto! Salta!" Ma proprio in
quel momento, però, uno degli enormi fumaioli si staccò dalla sua base e
crollò schiacciando mortalmente diverse persone tra cui anche Charles
Williams.
Dick Williams, immerso nell'acqua gelida nuotò furiosamente verso una
scialuppa di salvataggio. Quando l'esausto ragazzo fu tratto dalle acque
ghiacciate dell'oceano, soffriva palesemente di ipotermia e le sue gambe
erano già di un preoccupante colore viola.
Ore dopo un medico a bordo della Carpathia aveva suggerito
l'amputazione per prevenire l'insorgenza di cancrena, ma Williams si rifiutò:
non voleva che la sua carriera finisse in quel modo.
"Ho bisogno di queste gambe", disse.
Durante il viaggio che lo condusse a New York sulla nave di salvataggio,
Williams camminava sul ponte ogni paio d'ore, anche per durante la notte,
per ripristinare la circolazione. La cosa aveva funzionato ed in poche
settimane fu in grado nuovamente di impugnare la sua racchetta di legno e
soprattutto di muoversi, senza alcuna apparente menomazione.
Fu a bordo della Carpathia che Williams e Behr fecero la loro
conoscenza e tre mesi erano uno di fronte all'altro sul rettangolare prato
di gioco finemente curato del Longwood Cricket Club vicino a Boston.
Williams, il ragazzo prodigio, a Longwood inizialmente fu superiore a Behr:
stravinse il primo e mise in cascina anche il secondo set. L'esperto Behr,
tuttavia con l'esperienza del veterano, ribaltò la situazione e si aggiudicò
i successivi tre set e la vittoria finale per 0-6, 7-9, 6-2, 6-1, 6-4.
L'articolista del Boston Globe sull'incontro scrisse il giorno dopo
che "se uno dei 1.500 spettatori è andato via insoddisfatto, significa che
era un cliente davvero difficile da soddisfare."
I due uomini gareggiarono di nuovo un paio di settimane più tardi a Long
Island e si incontrarono nei quarti di finale dei Campionati degli Stati
Uniti (l'odierno US Open) del 1914. Williams questa volta vinse
facilmente in tre set e vinse anche il titolo nazionale. Titolo che
riconquistò due anni dopo nel 1916. |
Prima
del termine della sua carriera, Williams (con Behr) fu un componente dei
cinque atleti della squadra americana che vinse la Coppa Davis: la foto
sopra è proprio riferita a quell'avvenimento. Nel 1920 Dick vinse a
Wimbledon il titolo nel doppio, e poi anche una medaglia d'oro nel
doppio misto alle Olimpiadi di Parigi del 1924.
Richard Norris "Dick" Williams (che scomparve nel 1968) fu inserito
nella International Tennis Hall of Fame nel 1957, mentre Behr fu
iscritto postumo nel 1969.
Indiscutibilmente il loro più grande trionfo fu tuttavia l'essere
sopravvissuti al più famoso naufragio della storia: quello del
TITANIC. |