Andrew Danson
Danushevsky (nella foto), fotografo inglese classe '45, è sempre stato incuriosito dal TITANIC, ed egli stesso ha
vissuto in prima persona drammatici episodi sul mare.
Nel 2012, per l'anniversario del centenario del naufragio, Danushevsky ha
deciso di fotografare tutte le lapidi delle 150 vittime del TITANIC
sepolte nei tre cimiteri Halifax: Baron de Hirsch, Fairview Lawn e Mount
Olivet.
Danushevsky si è poi interessato all'esperienza di ogni singola persona che
viaggiava a bordo del TITANIC. Nel raccontare la sua esperienza, egli ha
raccontato alla stampa che era tutto solo quando si trovava nei cimiteri
a fotografare tombe. "Ho potuto sentire voci di alcuni degli spiriti ed altri
mi hanno influenzato. Non riesco a spiegarlo."
Alcuni dei
sentimenti più forti, li ha personalmente sperimentati, provenivano dalle lapidi che recavano
incise un numero ma non un nome - le tombe delle vittime non identificate le
cui storie non hanno mai potuto essere raccontate. "Ho iniziato alla
fine del 2008; il progetto per me era diventato più spirituale che storico."
Per riprendere
queste immagini, ha usato una macchina fotografica tradizionale, con il risultato che ogni
immagine è leggermente diversa dall'altra. "Nessuna di queste
è identica. Non volevo catalogare le persone perché sono individui. Volevo
semplicemente illustrare il fatto che nessuno è uguale ad un altro."
Danushevsky si è
mosso anche a cercare la storia della "Black gang", letteralmente gli
"uomini neri", cioè gli ingegneri e
il personale che operavano nei locali delle caldaie del TITANIC. Uomini, che a
disprezzo del pericolo, hanno tenuto in vita la nave consentendo così a più
persone di essere salvate, uomini la maggior parte dei quali è andato giù
con la nave. Nessuno sa esattamente perché - se non c'era posto sulle
scialuppe di salvataggio, oppure se in quanto membri dell'equipaggio erano troppo
occupati ad aiutare i passeggeri, o semplicemente non potevano uscire. "Non
sappiamo queste risposte. Sono le storie 'sconosciute'. Sono domande che trovo
più intriganti delle ovvie risposte."
Un'attenzione
particolare Danushevsky poi l'ha riservata per alla tomba del "bambino
sconosciuto", che oggi però ha un
nome ed un cognome. "bambino sconosciuto"
eletto a "rappresentare tutti quei bambini che hanno perso la vita".
Il lavoro di
Danson Danushevsky è apparso in parecchie mostre in Canada, e ha toccato
altri paesi come Cuba, Germania e Repubblica Ceca. |