La sera del 14 aprile 1912, George ed Eleanor
Elkins Widener e loro figlio Harry, eminenti cittadini di Filadelfia,
avevano organizzato, nell'elegante salone del Ristorante A' la Carte, un
brillante ricevimento. A questo galà erano stati invitati William e
Lucile Carter, John e Marian Thayer, il Maggiore Archibald Butt, Clarence
Moore ed il Capitano Edward John Smith. |
William Carter era un benestante (quello della famosa automobile); John Thayer
era un impresario del settore ferroviario. Il maggiore Archibald Butt
era il consigliere del presidente americano Taft ed infine Clarence Moore,
un banchiere di Washington.
Una controversia è sorta però riguardo l'ora in cui il Capitano Smith si
accomiatò dagli ospiti, per dirigersi verso il ponte di comando della nave.
Secondo la versione ufficiale il Capitano non si attardò e prese congedo verso le 21.
Riporto alcune testimonianze, contraddittorie, formulate dalla stessa Marian Thayer
e dai passeggeri Miss Daisy Minahan e Mr. George Rheims.
Marian Thayer, la quale faceva appunto parte del gruppo degli invitati, scrisse che
la cena iniziò verso le 19:35 e che il servizio fu rapido ed efficiente.
Verso le 20:30 la cena era finita, il caffè era stato servito nel salone
vicino al Grande Scalone: il Capitano aveva lasciato il gruppo verso le
20:45.
La passeggera Daisy Minahan, un'insegnante di scuola, dal canto suo, ha redatto uno scritto,
allegato tra l'altro agli atti dal senatore William Alden Smth (colui che
condusse l'inchiesta americana sul disastro), in cui dichiarò che quella
sera si trovava nel tavolo vicino a quello dei Widener. Ella poté vedere il
Capitano presente dalle 19:15 fino almeno alle 21:25.
George Rheims, un franco-americano, che ha deposto nel corso del processo di limitazione di
responsabilità del 1913 (quello in cui vennero disposte le notifiche di
indennizzo), interrogato a precisa domanda se avesse visto ed a che ora il Capitano Smith
quella sera, egli non esitò dichiarare che doveva essere un
orario compreso tra le 21 e le 21:15 e che il Capitano stava consumando un caffè
all'esterno della sala da pranzo, in compagnia a delle persone a lui
sconosciute. Secondo la sua testimonianza il Capitano Smith s'intrattenne
almeno per una decina di minuti.
Le dichiarazioni di Daisy Minahan e George Rheims sostanzialmente confermano
che il Capitano restò con il gruppo dei Widener, almeno tra le 21:15 e le
21:25. In questo caso, egli non avrebbe potuto essere presente sul ponte di
comando prima delle 21:30. E se così fosse è altrettanto probabile che Smith
poté aver incrociato William Murdoch, e poteva aver scambiato anche qualche
parola con lui, il quale doveva prendere servizio alle 22.
La dichiarazione di Marian Thayer, concorda invece con quella rilasciata da
Charles Lightoller, il secondo ufficiale del TITANIC: entrambi confermarono
in pratica che l'arrivo del Capitano Smith sul ponte di comando potrebbe
essere stato verso le 20:55.
Eleanor Widener, lei stessa poi scrisse una relazione nella quale
certificava che il Capitano Smith non aveva assolutamente consumato degli
alcolici durante la cena. Invece secondo Emile Hocking Richards… leggi
"Il
Capitano Smith fu ubriaco?".
Si possono formulare due osservazioni a proposito di questa cena e del
Capitano Smith.
Geoffrey Marcus, nel suo "Il viaggio inaugurale del
TITANIC", sottolinea che qualsiasi siano state le preoccupazioni, circa la
situazione del momento, era impossibile al Capitano Smith di rifiutare
quell'invito a cena. Robin Gardiner, da parte sua, nel libro "I due
TITANIC", fa presente tra l'altro che Joseph Bruce Ismay, il quale fino
allora aveva consumato i suoi pranzi e le sue cene nel grande salone di
prima classe, quella sera era presente al Ristorante A' la Carte, come se
egli dovesse osservare gli svolgimenti, lui che a quella cena non era stata
invitato. |