La tragedia
del TITANIC si arricchisce di nuovi particolari e nulla perde del suo
mistero, un destino che continua ancora ad affascinare ed a suscitare dubbi.
Il Daily Telegraph ha pubblicato il 4 dicembre 2011, una nuova posizione
sulla disgrazia del TITANIC. Dall'analisi dei dati dell'ultimo studio
condotto sul naufragio della nave, è infatti emerso che l'iceberg non fu
visto troppo tardi, ma furono 30 secondi di indecisione del primo ufficiale
William McMaster Murdoch all'origine della sciagura del transatlantico. La
nave ebbe tempo più che sufficiente per evitare il blocco di ghiaccio che
segnò il tragico destino, ma Murdoch, presente sul ponte di comando, ma non
ebbe la freddezza di prendere una decisione subito: così indugiò un
fondamentale mezzo minuto prima di cambiare rotta, a quel punto fu davvero
troppo tardi. Se non avesse aspettato così tanto, le cose sarebbero andate
diversamente.
I ricercatori hanno basato la loro teoria sulle testimonianze di due membri
di equipaggio: Frederick Fleet, la vedetta che diede l'allarme, e Robert
Hitchens, il marinaio che manovrò la barra del timone. Secondo Samuel
Halpern, l'esperto a capo dello studio, sicuramente Murdoch pensò che la
nave sarebbe riuscita ad evitare l'iceberg senza un cambio di rotta. Oltre
all'errore del timoniere già vista in precedenza (vedi il capitolo:
"Il TITANIC
affondò per un errore del timoniere") e l'indecisione del primo
ufficiale, ci sarebbe stata poi la non decisione del Capitano Edward John
Smith, il quale dopo lo scontro con l'iceberg e sotto insistenza del
presidente della White Star Line Joseph Bruce Ismay che non volle
danneggiare la reputazione della compagnia, di fermare la nave. Il risultato
fu che il TITANIC imbarcò molta più acqua di quanta ne avrebbe
imbarcata se fosse stata ferma e logica conseguenza che affondasse molte ore
prima di quanto sarebbe accaduto se fosse stato immobile.
Questa nuova ricerca ribalta il verdetto originale del Wreck Inquiry,
l'inchiesta americana sul naufragio del 1912 dove si stabilì che Murdoch,
non poté evitare la catastrofe perché l'iceberg venne individuato troppo
tardi e che il timoniere virò immediatamente la nave appena fu avvertito
della presenza dell'iceberg. Secondo i risultati dell'indagine del 1912,
l'iceberg venne avvistato circa 1.500 piedi (traducibile con 522 metri)
davanti alla nave e la collisione fece seguito almeno 45 secondi dopo.
Tuttavia, le ultime ricerche stabiliscono una linea di tempo esatto prima
della collisione, e rivelano che l'iceberg fu scorto ad una distanza di
circa 2.000 piedi, cioè quasi 700 metri. Questa significa, facendo i debiti
conteggi, che (dando per corretto il dato che la nave viaggiasse ai 22 nodi)
l'impatto ebbe luogo un minuto dopo e che il TITANIC tenne la sua
rotta per circa la metà di quel tempo. |