Gli italiani del TITANIC


 

Purtroppo anche il popolo italiano dovette registrare le sue vittime nel terribile disastro del TITANIC. Clicca qui per leggere uno stralcio di quello che i principali quotidiani scrissero sull'avvenimento: "Gli italiani del TITANIC - Rassegna stampa", e "Questioni di titoli".
Arduo il compito di risalire con certezza ad un elenco preciso degli italiani a bordo: tengo a precisare che, a parte qualche rara eccezione, i nostri connazionali imbarcati sul TITANIC, quasi tutti erano emigranti in terra inglese e quindi con relativo domicilio sul suolo britannico, ragion per cui sulle carte ufficiali figurarono come essere cittadini inglesi a tutti gli effetti. Vi sono poi casi di cittadini svizzeri con nomi e cognomi chiaramente di dizione italiana che tradiscono la provenienza dal suolo italico.
Nella pagina del sito "La nazionalità dei passeggeri", dedicato alle nazioni presenti a bordo del transatlantico, i 41 italiani, per effetto di questa considerazione, si riducono a 10 passeggeri. Per leggere il mio personalissimo elenco visita la pagina "Gli italiani del TITANIC - elenco".
Gli italiani a bordo del TITANIC, dunque furono quarantuno. Nel computo debbo registrare  due sole presenze femminili (Alpina Bassani ed Argene Genovesi): tutti gli altri erano maschi. Di questi connazionali trenta erano membri dell'equipaggio, e più esattamente erano al soldo di Luigi Gatti, il manager dei ristoranti a bordo del transatlantico.
Purtroppo non mi è stato acconsentito far ricerche negli archivi italiani ed a poco o nulla sono valse le mail, indirizzate a vari enti preposti, per aver ragguagli biografici dei nostri sfortunati connazionali. Le scarne notizie di cui può leggere in calce provengono perlopiù dagli archivi inglesi ed americani, quindi anche di difficile interpretazione: in qualche caso è stato possibile ricavarne solamente l'età anagrafica e nemmeno la provenienza! In qualche altro raro caso la fattiva collaborazione di qualche giornalista e o ricercatore locale, mi ha permesso di assemblare qualche informazione meno telegrafica.
Si prenda un esempio che può benissimo essere calzare a pennello per tutti i nostri sfortunati connazionali.
Giovanni Salussolia, 25 anni (e quella fu, più o meno, l'età media dei nostri "eroi"), fu una persona come tutti gli altri, quelle persone che vivevano in un piccolo paese di provincia. La sua vita però non doveva fermarsi lì, ma in mezzo all'Oceano Atlantico, dove, verso le ore due del mattino, del 15 aprile 1912, si fermò insieme a tante altre persone. Oggi di Giovanni, è rimasto solo una fotografia. Si imbarcò sulla nave inaffondabile, "unsinkable", così dissero quelli della White Star Line, i proprietari della nave. Su quella nave non vi furono solamente illustri personaggi, la nobiltà del tempo, ma anche molte persone in cerca di fortuna in America o come Giovanni Salussolia, che svolgevano lavori di servizio sulla nave. Lui fu un "glassman", cioè aveva a che fare con tutto ciò che comportò l'uso delle cristalliere. Il giorno 10 aprile 1912 quando si imbarcò, doveva essere il suo ultimo viaggio.
Non si hanno notizie certe sul ritrovamento del corpo o se sia stato possibile la sua identificazione.
Una cosa è certa però: quella di Giovanni, anche se non è stata catalogata come una storia "eroica", rimarrà sempre una storia di uno di noi, di una persona comune, di un giovane andato all'estero per cercar lavoro come tanti altri emigranti italiani, che come lui volevano soltanto guadagnarsi la "pagnotta".
Finalmente, in occasione del centenario dell'affondamento del TITANIC, diversi quotidiani, riviste e giornali on line hanno dedicato qualche scampolo d'informazione sui nostri connazionali.


 

Vai a: "Gli italiani del TITANIC - elenco".


 
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