Henry Tingle Wilde




Henry Tingle Wilde


 

Henry Tingle Wilde, capo ufficiali del TITANIC, perì nel naufragio, ma fu un eroe per aver salvato la vita di numerose le donne e bambini, invitandoli a salire a bordo delle scialuppe di salvataggio.
Nei primissimi giorni del mese di  aprile 1912, gli fu ordinato di recarsi a Southampton per aiutare a svolgere i preparativi a bordo ed attendere istruzioni. Wilde ricevette un telegramma, da Liverpool dal quartier generale della White Star, del suo trasferimento al TITANIC il 9 aprile 1912, il giorno prima della partenza da Southampton, in sostituzione di David Blair. Una decisione che segnò la vita di quest'uomo.
Vedovo e padre di quattro figli, egli scrisse a casa esprimendo sia la sua delusione per non essere riuscito a tornare sia del suo trasferimento all'ultimo minuto all'equipaggio del TITANIC.
Durante la navigazione e nella sua breve permanenza a bordo del TITANIC, scrisse un'altra lettera: la lettera fu inviata da Queenstown durante la sosta della nave in Irlanda. Una missiva  molto toccante dove l'ufficiale lasciava trasparire chiaramente l'amore per i suoi figli. Egli chiaramente mancava loro e lui stesso attendeva con impazienza la gioia di vederli di nuovo. Henry Wilde, come detto, fu elogiato per la parte che "recitò" quella tragica notte, purtroppo non sopravvisse all'affondamento. Il suo corpo non fu mai recuperato.
Henry Tingle Wilde: era nato a Walton, Liverpool, il 21 settembre 1872. Aveva cominciato la sua carriera a 17 anni e nel 1897, si unì alla White Star Line come ufficiale subalterno. Un anno dopo, nel 1898, si sposò con  Mary Catherine Jones. La coppia visse una vita felice allietata dalla nascita di ben quattro figli, però il fato funesto era dietro l'angolo. La moglie di Wilde morì di parto nel dicembre 1910, la vigilia di Natale, dando alla luce una coppia di gemelli, deceduti anch'essi.
Nel 1911 Wilde divenne Capo Ufficiale sull'Olympic, sotto il comando del Capitano Edward John Smith.
Il disastro del TITANIC significò che Jane, Owen, Arnold e Nancy, i figli dell'ufficiale Wilde, erano rimasti orfani: Nancy, la più piccola aveva solo che tre anni!
Nella lettera qui sotto riprodotta, scritta l'11 aprile da bordo del TITANIC, l'Ufficiale scrisse appunto a casa rivolgendosi alla figlia maggiore (dodici anni!).


 


 

"Mia cara Jennie,
ho ricevuto la tua graditissima lettera ieri ero così contento di riceverla & sono così felice di sapere che tu stia bene. Sono così deluso che non ho potuto venire a Liverpool questa volta, ma ero molto incerto sul da farsi... Ho ricevuto il telegramma solo il martedì pomeriggio che mi diceva che dovevo imbarcarmi su questa nave. Cercherò di fare il mio meglio per venire alla prossima... Sono stato molto impegnato su questa nave & lo sarò per qualche tempo. E' una nave bellissima, un miglioramento rispetto all'Olympic in tutte le maniere. Mi piacerebbe venissi a vederla. Sarò in Southampton tra una quindicina di giorni. Io sto scrivendo di gran fretta e questo prima di arrivare a Queenstown, quindi porgi il mio saluto alla nursey & tanto affetto & baci a Harry Arnold & Gerlie e senza dimenticare la mia bambina.
Da tuo padre con amore".
Una lettera dove è enfatizzata la storia umana, la perdita di una persona ed il conseguente lutto che ha colpito la famiglia a seguito dell'affondamento del TITANIC. Molti nuclei familiari non videro mai più i loro cari.
L'affondamento del TITANIC ha scioccato il mondo ma l'effetto più devastante è stato senz'altro sulla vita dei loro congiunti che sono stati coinvolti.
Citando il primo ufficiale Henry Tingle Wilde mi sovviene un particolare di non scarso interesse: egli era il responsabile del giornale di bordo, doveva accudirlo ed aggiornarlo. Non riesco a capire come una persona così esperta non abbia consegnato il giornale suddetto a qualche sicuro superstite nel momento in cui questi si imbarcava su una delle scialuppe della nave. Di tempo ne avrebbe avuto: dal momento dell'impatto a quello dell'inabissamento passarono quasi tre ore. C'è qualche oscuro motivo perché si decise di non compiere un'operazione che avrebbe potuto chiarirci molte questioni? Per ora lasciamo la domanda in sospeso.


 
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