L'affondamento del TITANIC suscitò una vasta
commozione verso coloro che furono colpiti dall'immane tragedia.
Numerose espressioni di cordoglio giunsero ai familiari ed amici delle
vittime. Ma se ciò che per i più abbienti rappresentò la
perdita di un familiare, la cosa fu ben diversa se riferita ad un
comune deceduto della terza classe. La perdita del congiunto rappresentò
un vuoto difficilmente colmabile: ancor prima dall'arrivo della
Carpathia al porto di New York, diverse associazioni umanitarie,
sorte anche spontaneamente, si prodigarono per assicurare un'immediata
assistenza a quei poveri disgraziati, soprattutto alle vedove ed agli
orfani. Alcune istituzioni pubbliche si offrirono anche di prendersi
cura dei bambini orfani del personale di bordo.
Grandi imprese americane contribuirono in maniera
magnanima. Diversi capi di stato e di governo offrirono grosse somme di
denaro. Tramite il TITANIC
Relief Fund americano si ebbero notizie che questi comitati fecero modo
di fornire ai sopravvissuti della terza classe e dell'equipaggio, un
corredo di vestiario, scarpe, valigie ed articoli da toeletta, cioè di
beni di prima necessità, infatti, 125 tra donne e bambini vennero curati prima che facessero ritorno
in Inghilterra a bordo del Lapland; 138 membri
dell'equipaggio e 20 cameriere vennero aiutate con generi
d'abbigliamento vario. 275 persone, tra fuochisti ed equipaggio si spartirono
inoltre un ammontare di 2477,77 dollari. Ulteriori 262 passeggeri fra uomini, donne e
bambini vennero beneficiati con aiuti economici. Tra questi cito ad esempio che,
i passeggeri di seconda classe, Edwina Celia Troutt ebbe 100 dollari, Kate Buss 200 dollari,
la famiglia Dean 750 dollari. Tra i passeggeri di terza classe Sarah
Rath ebbe un'elargizione di 250 dollari e la signora Emily Alice Brown Goldsmith, con
suo figlio Frank John William, ebbe un aiuto di 500 dollari.
Il TITANIC
Relief Fund venne avviato soprattutto per assistere i coniugi
dei deceduti, che di solito erano le donne che persero la loro
unica fonte di reddito quando i loro mariti erano morti. Tra gli
innumerevoli casi cito quello della vedova di John William Gill.
Il 2 aprile
1912, John William Gill acquistò un biglietto di seconda
classe, numero 233866, per il TITANIC, per un costo di 13 sterline.
La sua intenzione era quella di recarsi in America per costruirsi un
nuovo avvenire ed una nuova casa per sé e per la sua giovane sposa.
Sarah Gill, la moglie, ricevette una lettera da parte della White Star
Line il 25 aprile 1912 che segnalò che il corpo del marito fu recuperato
dal Mackay Bennett il 23 aprile ed il giorno
seguente venne sepolto in mare.
Ulteriori lettere indicarono alla giovane signora degli effetti trovati
sul cadavere del suo congiunto. Come tutti i corpi delle vittime della
tragedia del TITANIC quando vennero recuperati, essi vennero
identificati ciascuno con un'etichetta numerata, che probabilmente
venne attaccata al braccio. Eventuali effetti personali vennero
conservati in un sacchetto di tela, con il numero corrispondente ad ogni
cadavere. Il cadavere di John William Gill fu contrassegnato dal numero 155; questo
quanto fu trovato indosso allo sfortunato giovane:
Orologio con catenina d'oro;
scatoletta d'argento;
anello in oro con iniziali J. W. G.;
43 sterline;
9 scellini in argento;
7 pence in rame;
4,60 dollari americani;
65 centesimi di dollari in moneta;
coltello da tasca;
pettine;
mazzo di chiavi;
lettera indirizzata alla signora J. W. Gill.
La vedova Gill ricevette questo pacchetto il 26 febbraio 1917, insieme
ad un assegno (fotografia sopra) per 4 sterline 7
scellini e 6 pence dal TITANIC Relief Fund. |
In Inghilterra fu il "Lord Mayor's Fund" che si fece promotore
di questi aiuti umanitari. A Southampton, città che non fu solo il
luogo di partenza del transatlantico ma che fu anche la città che
aveva fornito più personale viaggiante alla White Star Line (furono ben 724 i membri dell'equipaggio che provenivano da
o dalla zona di Southampton, immagine sotto, e di questi solo 175 fecero ritorno a casa),
il Sindaco si fece interprete del grande dolore delle famiglie colpite dalla
catastrofe: si pensi che in una scuola locale 120 alunni su 240
persero il padre nell'affondamento del TITANIC! |