Mi è stato chiesto cosa
venne cantato nel corso del rito religioso, tenutosi nella sala da pranzo di
prima classe, la domenica mattina 14 aprile dal Capitano Smith. Detto che fu
una funzione di carattere anglicano, passo piè pari a trascrivere cosa
scrisse a questo proposito il passeggero Archibald Gracie nel suo "Il
sopravvissuto del TITANIC".
..."La ginnastica e la
nuotata mi misero appetito e feci un'abbondante colazione. Poi vi fu la
funzione religiosa nella sala da pranzo e ricordo come rimasi colpito dalla
"Our
God, our help in ages past" (Preghiera per coloro che sono in mare),
che fornì anche le parole per l'inno, il numero 418 del libretto. Più o meno
due settimane dopo, quando lo sentii cantare di nuovo, mi trovavo nella
chiesa di Smithtown, a Long Island, e assistevo alla cerimonia commemorativa
in onore di James Clinch Smith, un mio vecchio amico e compagno dello Union
Club. A sua sorella, seduta accanto a me sulla panca, feci notare che si
trattava dell'ultimo inno che avevamo cantato quella domenica mattina a
bordo del TITANIC. Ne fu molto commossa e disse di averlo scelto per
il servizio funebre perché era il preferito di Jim, il primo pezzo messo in
musica che suo fratello aveva suonato da bambino e per il quale aveva
ricevuto un premio dal padre. Per una strana coincidenza l'inno che cantammo
durante la prima e ultima funzione religiosa sul TITANIC si apriva
con queste toccati versi:
Oh Dio, nostro sostegno
nelle epoche passate,
nostra speranza per gli anni futuri,
nostro riparo dal vento della tempesta
e dimora eterna". |
James Clinch Smith, nella
fotografia qui in alto, fu anch'egli militare come il Colonnello Gracie e
passeggero di prima classe del TITANIC: salì a bordo a Cherbourg ed
occupava la cabina A7. Il 15 aprile James Clinch Smith morì nell'affondamento
della nave; il suo amico Archibald Gracie ne scrisse che egli non mostrò
alcun segno di paura, definendolo un signore dal cuore nobile ed un uomo dal
coraggio intrepido. Il suo corpo non fu mai recuperato. |