In Inghilterra, è stato l'evento eccezionale dell'anno 1912. Mentre lo
sciopero ferroviario dell'anno precedente aveva mostrato lo "spirito nuovo"
dei lavoratori britannici, lo sciopero dei minatori sicuramente contrassegnò
un'epoca: fu un momento di forte tensione sociale. Per avere un'idea della proporzione
della contestazione, basti pensare che lo sciopero portò alla chiusura temporanea di tutte le miniere
del prezioso minerale in tutto il Regno Unito, e che nella sola città di Stoke-on-Trent,
nella contea del North Staffordshire, furono
coinvolte nell'azione non meno di 6000 persone. Le immagini qui sopra si
riferiscono proprio alla cittadina che diede i natali al Capitano Edward
John Smith.
I minatori di carbone presero a scioperare, nel gennaio di quel 1912, per
aver diritto a dei salari minimi e per il fatto che i salari non erano aumentati
in proporzione al maggiore costo della vita.
Nonostante i preparativi di "guerra" delle classi dominanti e nonostante gli
strenui sforzi della borghesia per sopprimere la resistenza, lo sciopero fu
un successo. Gli uomini avevano
presentato le loro richieste, che i datori di lavoro non volevano concedere,
ed il governo, in extremis, fu costretto ad intervenire per effettuare una
transazione.
Le prospettive non erano molto promettenti, ma fu dimostrato
come il carbone era indispensabile al benessere sociale, per le industrie,
per la stessa esistenza nazionale, e vedendo la miseria, le privazioni e le
sofferenze che, la cessazione del fornitura di carbone, comportava nel
complesso alle persone - soprattutto ai più poveri -, i minatori dovettero
ritenersi a loro volta pronti a rinunciare alle loro richieste, o almeno
sospenderle, e continuare a lavorare in attesa di qualche aggiustamento.
Lo sciopero aveva causato disagi finanziari notevoli alle imprese locali che
si basavano sul commercio di quella materia prima. Ma anche difficoltà
economiche a molti lavoratori ed alle loro famiglie. La
restrizione della fornitura, per soddisfare le esigenze causate dallo
sciopero del carbone, offrì ancora maggiori possibilità di sfruttamento.
Questo sciopero ovviamente, di riflesso, causò notevoli complicazioni anche
nel settore della navigazione.
Siccome l'astensione dal lavoro ebbe a protrarsi a lungo, per la mancanza di
carburante le navi rimasero al porto ed a una ad una furono costrette a disarmare.
Alcuni armatori approfittarono
dell'occasione per portare le proprie navi nel bacino di carenaggio, come fu
il caso del Lusitania. La White Star Line per contro, arrivò invece ad
annunciare che la velocità dell’Olympic e del TITANIC sarebbe stata ridotta
da 23 nodi a 20 nodi proprio per risparmiare carbone. |
A Southampton, dove
particolarmente intenso fu il lavoro del sindacato, i posti presso
la banchina del molo divennero così rari che le navi dovettero essere
ormeggiate in coppia. Di fronte al TITANIC, ai docks della White Star Line
erano ormeggiati insieme il Philadelphia, il Saint Louis ed il
Majestic. Ai moli 38 e 39 erano alla banchina l'Oceanic ed il
New York. Queste ultime due imbarcazioni furono coinvolte nella
"mancata collisione" alla partenza del TITANIC.
E così fu che, dopo
settimane di lotta, il governo della Gran Bretagna, visto che tutta
l'attività industriale del paese si era fermata, decise di scendere a patti.
La buona notizia arrivò il 6 aprile 1912 e lo sciopero fu dichiarato
concluso. Per contro la cattiva notizia era che non ci sarebbe stato
abbastanza tempo per rifornire del carbone, appena estratto, per consentire il
viaggio inaugurale del TITANIC. Al fine di togliere le limitazioni di
velocità al TITANIC, quelli della White Star Line presero la decisione di rifornirsi di
carbone dalle altre navi della casa che erano ancorate a Southampton,
prelevandolo da quelle navi fuori servizio.
A vantaggio del TITANIC venne asportate, dai cinque componenti la flotta
della White Star Line, 4427 tonnellate di carbone a cui furono aggiunte
altre 1880 tonnellate che erano depositate nelle stive dell’Olympic, di
ritorno da New York giusto in quei primi giorni di aprile.
Diversi furono anche i passeggeri, i quali avendo già prenotato il viaggio
sui bastimenti ora messi fuori servizio, si videro girata la loro
prenotazione sul lussuoso TITANIC. |
Anche molti membri dell'equipaggio
(questo lavoro rappresentava per loro una fuga dalla povertà opprimente) che
avrebbero dovuto prestare servizio su quelle navi videro annullato il loro
contratto di lavoro. L'angoscia a causa dello sciopero del carbone era diventata
ogni giorno più acuta; in quasi tutte le case di Southampton gli uomini
erano senza un'attività: uscivano alla mattina presto per cercare lavoro,
tirando la cinghia per compensare la mancanza di una colazione, i figli
andavano a scuola al freddo e con la voglia di fame solo parzialmente
soddisfatta.
Il settore dei trasporti marittimi, in una forma o nell'altra, era fonte di lavoro principale per una città famosa per le sue rotte
commerciali e la White Star Line, in un momento così incerto portò uno
spiraglio di luce. Avvenne così che quando si trattò di assumere
l'equipaggio per il viaggio inaugurale del TITANIC, diverse persone in
cerca di occupazione accettarono (alla luce dei fatti, loro malgrado!), di servire a bordo
dell'ammiraglia della White Star Line. Molti padri di famiglia di
Southampton avevano così trovato servizio sul TITANIC: le donne di casa si
videro così alleggerite del bisogno e della povertà che regnava nelle loro
case. Salvo poi cadere nella più mera disperazione qualche giorno più tardi.
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