Nel borsello Sarah Roth,
allorché fu ricoverata all'Ospedale St. Vincent di New York, fu rinvenuto il
certificato d'ispezione medica senza il quale ella non avrebbe potuto
sbarcare (come passeggera di terza classe doveva sottoporsi a regolari
controlli per verificare se aveva preso i pidocchi o la tubercolosi) ed un menu di terza classe.
Sul frontale c'era scritto cosa mangiarono i passeggeri di terza classe
durante la giornata e la sera del 14 aprile: aringhe, roast beaf e
biscotti e "se ci sono reclami siete pregati di rivolgervi al nostro
personale che porta un numero di identificazione". Sul retro erano trascritti,
molto sinteticamente, i dettami di questa storia.
Lei, la
protagonista femminile, è appunto Sarah Roth (giovane sarta londinese di 27
anni) che si era imbarcata sul TITANIC per amore. Aveva conosciuto un suo vicino
di casa: lui, Daniel Iles. Un giorno lui le disse più o meno: "Vado in America per trovare
lavoro. Un giorno ti manderò i soldi per un biglietto. Compralo, imbarcati e
ci sposeremo". Daniel partì; trovò lavoro, risparmiò e Sarah ricevette i soldi per una traversata in terza classe. Andò ad
acquistare un biglietto e le dissero che si sarebbe imbarcata il 10 aprile
1912 sul TITANIC che faceva il suo primo viaggio verso gli Stati Uniti.
Sarah fece i suoi bagagli, andò a Southampton e salì a bordo. La nave salpò.
Durante il viaggio la giovane fece conoscenza con un coppia chiamata
Goldsmith. Quattro giorni dopo la partenza, verso la mezzanotte del 14
aprile, Sarah si svegliò di soprassalto con la sensazione che la nave si
fosse fermata. Nel verbale che poi rilasciò alle autorità portuali disse:
"Mi vestii in tutta fretta ed uscii dalla mia cabina. Lì mi intrattenni con
la signora Goldsmith che avevo conosciuto e con suo marito. Quando vedemmo
degli ufficiali o degli inservienti, non saprei dire chi fossero, chiedemmo
informazioni. Dissero che la nave aveva colpito un iceberg e che non c'era
nulla da temere". Un po' più tardi un membro dell'equipaggio li aiutò a
mettere i giubbotti di salvataggio. Poi qualcuno gridò che bisognava salire
verso la seconda classe. Ma un ufficiale aveva avuto l'ordine di impedire ai
passeggeri di terza classe di procedere verso il ponte più in alto. Secondo
la testimonianza di Sarah l'ufficiale disse: "Ho ricevuto l'ordine di non
lasciar passare nessuno da questa scala. E' impossibile che questa nave
possa affondare". Così nessuno disse ai passeggeri della terza
classe dove dovevano andare o cosa dovevano fare. Sempre Sarah aggiunse:
"Nessuno ci mostrò come si poteva raggiungere il ponte dove c'erano le
scialuppe di salvataggio". Quando Sarah e la signora Goldsmith raggiunsero
la seconda classe videro che tutte le scialuppe erano piene. Qualcuno le
spinse verso una scaletta che dava verso la prima classe. Trovarono posto sul
canotto C (quello che vide a bordo anche Joseph Bruce Ismay) che stava per essere calato in mare:
mancavano una ventina di minuti alle 2. Alle 2:20 del 15
aprile i passeggeri che erano riusciti ad imbarcarsi sulle barche di
salvataggio videro il TITANIC affondare con oltre 1500 persone ancora a
bordo.
Circa quattro ore più tardi Sarah si trovò in salvo, sulla Carpathia
e tre giorni più tardi giunse a New York. Daniel aveva saputo della tragedia, ma la stava ancora
aspettando. Tre giorni dopo Sarah prese un vestito in prestito ed i due si
sposarono (foto sotto) nella chiesa dell'Ospedale di St. Vincent. |