In un'altra pagina
del sito ho preso in considerazione i disertori dell'equipaggio, ma vi furono anche numerose persone
che rinunciarono a viaggiare a bordo del TITANIC per i più diversi
motivi, pur avendo regolarmente prenotato il loro viaggio.
Vi fu chi
cambiò idea, chi arrivò in ritardo al molo di partenza in quanto aveva il motore dell'auto
in avaria, vi fu il caso di chi rimandò il viaggio
poiché la moglie si era infortunata in precedenza o
semplicemente perché ella era ammalata. Chi, e fu il caso di Robert Bacon,
ambasciatore degli Stati Uniti in Francia, perse il viaggio in quanto il
suo sostituto arrivò in ritardo al passaggio delle consegne.
Ma, tra
coloro che rescissero il viaggio, vi furono anche i coniugi Vanderbilt,
che annullarono la loro prenotazione, in quanto qualcuno della famiglia si
oppose poiché "tante cose possono andare male su un viaggio
inaugurale". Si ebbero anche defezioni all'ultimo momento e qualcuno
dovette anche rinunciare a recuperare il proprio bagaglio.
Emblematico,
comunque, il caso di John Pierpont Morgan, il proprietario
dell'International Mercantile Marine, società madre della White Star Line:
un annullamento che, anni dopo, lasciò più di una perplessità alla luce
dei fatti accaduti. Ufficialmente John Pierpont Morgan venne trattenuto a terra
da sopraggiunti impegni d'affari.
Nell'elenco successivo compaiono anche nominativi di 18 persone di terza
classe.
In tutto si potrebbe ipotizzare, spulciando i vari documenti in mio
possesso, che poco meno di un centinaio di persone non salirono a bordo
del TITANIC.
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