Il naufragio del TITANIC
iniziò alle 23:40 della fredda notte del 14 aprile 1912 e durò 2 ore e 40 minuti.
Un database (Era-20C Monthly Means of Daily Means)
ha permesso una ricostruzione approssimativa delle condizioni atmosferiche dell'alba
di quel 15 aprile.
Le analisi preliminari mostrano che il luogo dell'affondamento era sotto il
controllo di un'aria molto fredda proveniente nord associata ad un'alta
pressione che arrivava dal Canada orientale.
La temperatura dell'aria era di circa 4,1 gradi centigradi e la temperatura
dell'oceano di circa 7,3 gradi. Numerosi resoconti del tempo parlano di una
notte molto calma, abbastanza fredda e senza nuvole: questo fa pensare che
il TITANIC affondò all'interno, o molto vicino, ad un centro di alta
pressione.
Questi rapporti confermano i dati che, secondo
Era-20C infatti, c'era un centro anticiclonico tra il Canada orientale e
l'Atlantico proprio quel giorno. Tuttavia molte persone decedettero in
seguito all'ipotermia per la bassa temperatura dell'aria e dell'acqua.
E' rilevante menzionare che fu una notte senza vento secondo i rapporti del
tempo. Si può quindi pensare che il centro dell'area di alta pressione fosse
più a est rispetto a quanto indicato. I venti infatti,
come mi dice il mio amico Mario Giuliacci, tendono ad andare dall'interno
verso l'esterno in un sistema di alta pressione. Tuttavia, mi sottolinea il
meteorologo, le incertezze sulla posizione esatta del sistema anticiclonico
sono valide, dal momento che ricostruire i modelli atmosferici del passato,
con i pochi dati del tempo, si finisce per ridurre l'affidabilità dell'analisi.
Un'altra curiosità meteorologica associata al TITANIC è il fronte freddo che
probabilmente la nave incontrò ad un certo punto durante la sua traversata
attraverso le acque del Nord Atlantico. I dati mostrano chiaramente la
presenza di un sistema frontale a est del sito del relitto e associato alla
bassa pressione nella regione islandese. |