Lettere dal
TITANIC |
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La tragedia del
TITANIC,
già sensazionale fonte di notizia dei media al tempo, è diventata un ricordo
culturale duraturo del 20esimo secolo.
Costruito per essere il
gioiello della Marina Mercantile di Sua Maestà britannica, il TITANIC,
"inaffondabile" transatlantico di lusso, colpì un iceberg nel corso del suo
viaggio inaugurale da Southampton a New York, con tappe a Cherbourg e Cobh
(allora conosciuta come Queenstown).
Affondò in meno di tre ore, e portò con sé 1518 dei suoi 2223 passeggeri ed
equipaggio, la maggior parte dei quali morirono di ipotermia nelle gelide
acque al largo della Nuova Scozia. Quelle che propongo in questa pagina sono due lettere scritte
da parte dei passeggeri, mentre erano a bordo della nave.
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Adolphe
Saalfeld
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Adolphe Saalfeld, nella fotografia qui sopra,
passeggero di prima classe,
era
l'autore della lettera
proposta qui sotto e scritta su carta con il logo della White Star Line e la dicitura "A bordo RMS "TITANIC",
10 aprile 1912. |
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Scrisse Saalfeld,
"Cara (moglie?), grazie per la tua lettera. Ho appena fatto una passeggiata
su questa meravigliosa imbarcazione insieme a Paul. Mi piace molto la mia
cabina (la C-106; N.d.R.). E' come una camera-salotto e piuttosto grande. Io
sono il primo a scrivere una lettera a bordo, qui sono ancora impegnati
a dare l'ultimo tocco. "Au revoir" a Whitweek piacere a Dio! Amore a tutti
voi! e un bacio per te!"
Adolphe
Saalfeld sopravvisse al disastro, salvandosi nella scialuppa di salvataggio
numero 3, piena di donne e bambini. I campioni di profumo (65 fiale) che
recava
con sé, per iniziare un business negli Stati Uniti, erano andati persi con il
TITANIC, ma, incredibilmente, furono recuperati intatti (ben 62
provette, nella fotografia qui sottoalcune fialette) nel corso della spedizione del 2000.
Non è chiaro chi fosse il Paul citato nella lettera, anche se
non sembra corrispondere a nessuno delle liste dei passeggeri ed è quindi
probabile che sia sceso a terra prima che il TITANIC salpò. |
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Un'altra notevole
(notevole per essere arrivata ai giorni nostri così intatta e non certo per
i contenuti di carattere prettamente personali) lettera autografa dal
signore qui sotto in immagine Geo. (George Edward) Graham, su
carta sempre con il logo della White Star Line e le parole "A bordo RMS "TITANIC",
10 aprile 1912.
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George Edward Graham
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Graham, che di professione
era un
venditore per conto di una società canadese, scrisse al Sig. W. Depmeyer a Berlino
(come si evince dall'indirizzo sul pieghevole a sinistra in basso), un collega che
aveva
probabilmente incontrato durante il viaggio d'affari europeo da cui stava
tornando. |
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Egli vergò: "Mi
dispiace che non ti ho mandato notizie dal primo di aprile. Io ho
dimenticato tutto circa questo sino a mercoledì. Come vedi sono arrivato a Londra
domenica tardi e sono stato molto impegnato tutto il giorno; lunedì ho
dimenticato tutto, comunque spero che tu accetterai i miei migliori auguri
anche se sono un po' in ritardo. Spero di vedervi il prossimo anno e che voi
e la vostra buona moglie potranno godere di buona salute ... "
George Graham si imbarcò sul TITANIC a Southampton, con biglietto di prima
classe ed era alloggiato nella cabina C 42. Quella domenica del 14 aprile, qualche
ora prima del fatale incontro con l'iceberg, egli si era recato presso la
sala Marconi per telegrafare alla moglie preannunciando il suo arrivo a New
York, previsto per il mercoledì mattina.
La moglie, la quale era già a conoscenza della tragedia che si era consumata, quando ricevette questo telegramma si sentì sollevata: ne dedusse
che il suo George fosse sopravvissuto. Mentre però era in procinto di
recarsi a New York ad incontrare il marito venne informata ufficialmente che il
cadavere (numero 147) del suo amato compagno fu recuperato dalla
Mackay Bennett. |
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