Joseph Bruce Ismay nacque a Crosby, vicino a Liverpool il 12 dicembre 1862, figlio
maggiore di Thomas Henry Ismay e di Margaret Bruce. Il padre di Joseph Bruce Ismay
fu l'azionista di maggioranza nella società "Imrie"
e socio fondatore della White Star Line. La famiglia visse a Dawpool, Cheshire;
Joseph Bruce Ismay fu istruito alla Elstree School and Harrow. Quando lasciò
gli studi fu mandato in Francia per un anno prima di fare apprendistato
nell'ufficio del padre per i successivi quattro anni. Il giovane Ismay viaggiò
per il mondo ed infine si stabilì a New York. Qui lavorò nell'ufficio
della White Star Line per un ulteriore anno. Alla fine di quel periodo,
fu nominato agente della società a New York. Nel 1888 Ismay si sposò
con Julia Florence Schieffelin ed ebbero due maschi e due femmine. Nel 1891
Ismay e la sua famiglia ritornarono in Inghilterra. Quell'anno Ismay entrò
come partner nella ditta del padre. Thomas Henry Ismay morì nel 1899
ed il figlio Bruce ne divenne il nuovo numero uno. Joseph Bruce Ismay condusse
una ditta prospera e l'acume che ebbe per il senso degli affari fecero
sì che la società ebbe un a crescita in modo considerevole. Nel 1901,
dopo lungo negoziazioni, Ismay accettò le offerte del magnate americano
John Pierpont Morgan e finì per fondare, con lui, la International
Mercantile Marine Company, di cui fece parte anche la White Star Line.
A quell'epoca l'IMM fu guidata da C. A. Griscom, presidente della
American Line, ma nel 1904 Ismay subentrò Griscom e tenne la posizione
di presidente fino al 1913. Oltre al ruolo che ricoprì nella società
che suo padre aveva creato, Joseph Bruce Ismay fu, a sua volta, anche presidente
della Asiatic Steam Navigation Company, presidente della Liverpool Steamship
Owners Protection Association and the Liverpool and London War Risks Association
e così come della Delta Insurance Co. Ismay fu anche direttore
del Liverpool, London and Globe Insurance Company, della Sea Insurance
Company,
del Birmingham Canal Navigation Company and the London, Midland and Scottish
Railway.
Una sera dell'estate 1907 (la data esatta non è nota), Bruce e Florence
Ismay cenarono a Downshire, la casa londinese di Lord Pirrie. Pirrie era
un socio nella ditta di Harland & Wolff, i costruttori navali di Belfast:
i due firmarono un accordo ed il sodalizio fu lungo e remunerativo. Ismay
e Pirrie erano determinati a formulare una risposta alla popolarità
dei loro diretti concorrenti circa le ultime navi. La Cunard presentò
il Lusitania nel 1907, seguita poco dopo dal Mauretania.
Queste navi furono costruite con l'aiuto di un sussidio statale e misero sul mercato nuovi standard circa il lusso sul mare. Ismay
e Pirrie decisero che la velocità non era l'elemento essenziale,
mentre era plausibile e desiderabile concentrarsi nella creazione di grandi
navi più lussuose in prima ed in seconda classe per corteggiare il
ricco e la borghesia benestante.
Ismay accompagnò sempre le sue navi
nei loro viaggi inaugurali ed il TITANIC non sfuggì
a questa regola. Il 10 aprile 1912 salì a bordo del TITANIC
con il suo maggiordomo personale Richard Fry ed il suo segretario William Henry Harrison.
A bordo fu assistito anche da Ernest E. S. Freeman, che, diversamente dagli altri
due impiegati, fu elencato come un membro dell'equipaggio.
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Joseph Bruce Ismay occupò una delle due suite di lusso di prima classe (fotografia sopra) con passeggiata privata.
Durante l'affondamento, Ismay aiutò all'imbarco dei passeggeri
nei canotti ma fu rimproverato severamente dal Quinto Ufficiale Harold Godfrey Lowe perché
disturbò le operazioni di sgombero della nave. Ismay salì sul canotto
pieghevole C, l'ultimo ad essere stato messo in mare, di fronte a donne
ed a bambini: un atto che lo segnò per il resto della sua vita.
Dopo
essere stato raccolto dalla Carpathia, Ismay si assicurò una stanza
che ospitava il medico della nave, e non lasciò mai la cabina
che all'arrivo a New York, il 18 aprile. Durante il viaggio a New
York, Ismay fu apparentemente sotto l'influenza di oppio per tutto il tempo. Ismay testimoniò, qualche giorno più tardi, all'inchiesta
aperta sul disastro del TITANIC, che si tenne prima negli
Stati Uniti poi anche in Inghilterra. Alcuni giorni dopo il naufragio, il
quotidiano Sun di New York scrisse "Ismay si è comportato con
un coraggio eccezionale..." ma aggiunse che "nessuno sa come J.
B. Ismay si è potuto ritrovare in un canotto di salvataggio".
Fu attaccato con ferocia dall'opinione pubblica americana ed inglese, per
aver abbandonato la nave mentre donne e bambini erano ancora a bordo. Di
fatto, il suo salvataggio fu considerato come una vigliaccheria e la sua
condotta molto criticata.
La commissione di inchiesta gli rimproverò di avere privilegiato
l'aspetto pubblicitario del viaggio alla sicurezza, spingendo il Capitano
Smith ad accelerare la velocità del TITANIC e
dunque si fece di lui il capro espiatorio della catastrofe.
I giornali lo chiamarono "Joseph Brute (Bestia) Ismay", ed alcuni gestirono
vignette negative di lui mentre abbandonava la nave. La società londinese
l'ostracizzò, e lo identificò come uno dei più grandi
codardi.
Dovette licenziarsi dalla sua compagnia nel 1913; nonostante tutto, dopo
la tragedia del TITANIC, Ismay continuò ad essere
attivo in affari marittimi. Forse per riabilitare la sua immagine donò
11.000 sterline, a favore delle vedove dei marinai deceduti e, nel
1919, diede altre 25.000 sterline al fine di aprire un fondo per la
ricostruzione delle navi mercantili andate perdute in guerra. Contrariamente al personaggio
freddo e duro che si vide in lui, quelli che lo conobbero da vicino
affermarono che fu persona di una natura timida e molto sensibile.
Vendette la sua casa di campagna che possedeva a Liverpool e visse gli
ultimi anni della sua esistenza tra le sue residenze di Londra e la sua
proprietà "The Lodge" situata a Costelloe, nella contea
di Galway, sulla costa ovest dell'Irlanda. Questa residenza fu distrutta
misteriosamente da un incendio ma in seguito venne ricostruita.
Alla fine del 1936, in seguito ad una malattia vascolare, gli venne amputata
la gamba destra e non poteva spostarsi poi che solo grazie all'aiuto
delle stampelle o con la sedia a rotelle.
Joseph Bruce Ismay morì, a causa di una trombosi cerebrale, all'età
di 75 anni, il 17 ottobre 1937. Venne seppellito in Putney Vale, cimitero
di Londra. Lasciò, tra i suoi beni, un appezzamento di terreno del
valore di 693.305 sterline. The Times, nel suo articolo di elogio funebre,
richiamò alcuni degli interessanti tratti nella personalità
di Ismay ma non fece alcuna menzione del TITANIC.
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