Siamo al 29 luglio 1908 e
la White Star Line approvò i disegni, realizzati da Harland & Wolff,
delle due nuove navi: il TITANIC e l'Olympic. Ed il 16 dicembre 1908, iniziarono i lavori sulla chiglia dell'Olympic.
Un mese più tardi iniziarono quelli sul TITANIC. Lo scivolo del TITANIC
fu il numero 3, il numero di matricola 131428 ed il numero di costruzione
401.
Sarebbe diventata una montagna d'acciaio: alta come un palazzo di
quattordici piani e lunga quasi tre campi di calcio: un gigante perfino
nel nome TITANIC, appunto.
Il 16 marzo 1909, cominciarono i lavori sullo scafo e già il giorno
31 dello stesso mese, la chiglia fu già impostata. La costruzione cominciò
e pian piano la nave prese forma sotto la gabbia metallica che si alzava verso
il cielo. Nelle fotografie che seguono si possono vedere lo stato
dell'avanzamento dei lavori. |
Le lastre di acciaio martellate ed arrotolate, utilizzate per il TITANIC,
arrivarono dalla Scozia attraversando
il mare irlandese di Belfast. Queste erano in media larghe 2,4 metri e pesavano
circa 2,5-3 tonnellate ognuna, le più grandi invece erano larghe 10,9 metri
e pesavano 4,5 tonnellate ognuna. Per costruire il TITANIC, furono
usati più di tre milioni di rivetti, o perni d'acciaio.
Si cominciò a creare lo spazio per ospitare
i motori e le caldaie prodotte nelle officine di Harland & Wolff, mentre
la delimitazione dei ponti sarebbe stata vista da prua a poppa. Molte parti
della nave furono fabbricate nelle officine di Harland & Wolff ma altre parti
vennero costruite altrove ed assemblate nel cantiere. Per 36 mesi si lavorò
a ritmo serrato: si dotarono il ponte di comando, la sala macchine e gli altri
locali di servizio con i migliori equipaggiamenti disponibili all'epoca.
Al primo progettista della nave, Alexander Carlisle, erano subentrati
altri, probabilmente più sensibili alle pressioni della Compagnia per ridurre
tempi e costi di allestimento. A qualcuno dei nuovi progettisti venne l'idea
di ridurre il numero delle lance di salvataggio da 64 a 16, con un risparmio
notevole sui costi e tempi di allestimento. Il presidente Joseph Bruce Ismay ed i
suoi collaboratori appoggiarono la proposta con soddisfazione, confortati
dalla fama di inaffondabilità della nave. Quando l'Olympic effettuò
il suo viaggio inaugurale a bordo vi fu anche Joseph Bruce Ismay: il suo scopo
fu
di verificare le rifiniture, i servizi offerti a bordo e la sistemazione dei
locali; in seguito ai suoi rapporti ed alle esperienze maturate con l'Olympic,
furono effettuate alcune modifiche sul TITANIC, le più importanti delle
quali interessarono il ponte B con la realizzazione di lussuose suite che
si estesero fino al bordo della nave, abolendo così gran parte della passeggiata
ed incrementando il peso della nave di quasi 1.400 tonnellate. Fu una delle
modifiche più evidenti, che diede al TITANIC una linea inconfondibile,
rispetto alla sua gemella Olympic: fu la passeggiata coperta, che
nell'Olympic fu interamente all'aperto, soggetta agli spruzzi dal
mare: Joseph Bruce Ismay diede personalmente l'ordine di creare una vetrata lungo
il ponte. Queste varianti fecero sì che il TITANIC venisse considerato,
in assoluto, il più lussuoso.
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