Considerazioni finali






La spedizione del 1997, quella che fornì le prove che avvalorarono una ipotesi rivoluzionaria sui danni subiti dallo scafo al momento dell'impatto, e che portò alla luce una questione fondamentale; un biologo che prese parte agli studi ipotizzò che una colonia di microbi avesse attaccato lo scafo del TITANIC sul fondo dell'oceano; dopo aver allestito alcune "trappole batteriche" per catturarli, ebbe la conferma delle sue teorie e poté sostenere con tutta certezza che una colonia di batteri si era insediata sul TITANIC molti anni fa e sta tuttora nutrendosi del ferro dello scafo, tramutandolo in ossido di ferro complesso.
Questo fatto fu più grave di quello che sembra, perché con l'intensa attività batterica lo scafo della nave diventa estremamente fragile e, considerato il fatto che già il 25% ha già subito la trasformazione, se non si fa qualcosa, ed al più presto, nel giro di poco tempo il TITANIC verrà condotto alla distruzione totale.
Le cause dell'impatto e della successiva sciagura furono molteplici e, forse, alcune di esse sono sconosciute; tuttavia volendo fare un sommario di tali cause posso elencarle:
1) Insufficiente numero di scialuppe di salvataggio; tali imbarcazioni, sebbene a norma di regolamento, furono assai insufficienti considerate le dimensioni della nave ed il numero di passeggeri che potevano ospitare.
2) Elevata velocità al momento dell'impatto; i dirigenti della White Star Line e lo stesso Capitano Smith vollero aumentare il proprio prestigio giungendo in America con diverse ore di anticipo, senza tenere conto della presenza di numerosi iceberg.
3) Scarsa qualità dell'acciaio costituente lo scafo; l'acciaio con cui fu costruito lo scafo aveva una quantità molto elevata di solfuro manganese, il che lo rese, come abbiamo visto, incredibilmente fragile: va detto che l'industria metallurgica nel 1912 non era ancora sufficientemente avanzata da esserne a conoscenza.
4) Avventatezza delle decisioni; gran parte del danno derivante dall'urto, non dipese tanto dalla forza dell'urto stesso, quanto piuttosto dalla sua durata; in parole povere i danni sarebbero stati certamente minori se l'iceberg anziché strisciare contro la nave, avesse semplicemente colliso con esso; considerando la velocità del TITANIC in quell'istante ed il possibile rallentamento, un urto frontale sarebbe stato sì grave (e forse avrebbe anche comportato la perdita della nave), ma avrebbe sicuramente lasciato il tempo alle navi vicine di sopraggiungere e prestare soccorso.
5) La fama dell'inaffondabilità del TITANIC che comportò una scarsa considerazione del tema della sicurezza.
Le considerazioni fin qui fatte non devono in alcun modo far pensare al TITANIC come ad una nave mal progettata e poco sicura, dal momento che essa fu in quel momento quella che diede maggiori garanzie; tuttavia un iceberg è un oggetto incredibilmente grosso e resistente, tanto che al giorno d'oggi la sola cosa in grado di distruggerlo è una bomba nucleare. Il TITANIC insomma fu realmente difficile da affondare ed un suo affondamento si sarebbe verificato solo in seguito a circostanze eccezionali: una di queste circostanze, purtroppo, si è avverata.


 
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