Sulla Carpathia




 

I razzi della Carpathia, quando arrivò sul luogo della tragedia dell'affondamento del TITANIC, furono avvistati, da coloro che erano nelle scialuppe di salvataggio, alle tre e mezzo del mattino. Il capitano Rostron non aveva risparmiato alcuno sforzo o costo. Ecco dove la perspicacia del capitano Rostron si era dimostrata così preziosa: egli ordinò che le sue scialuppe di salvataggio fossero pronte all'utilizzo; tutte le porte del ponte aperte; le scale di corda e le sedie supplementari allestite per essere utilizzate onde portare i sopravvissuti a bordo; che gli steward fossero preparati, per accogliere i passeggeri scampati, con coperte; che la sala della biblioteca ed il locale fumatori venissero preordinati alla bisogna (immagine sopra). Predispose anche la preparazione di minestre e bevande calde; che gli stessi commissari di bordo fossero organizzati per raccogliere i nomi dei sopravvissuti; che il medico fosse convocato per prestare i propri servigi. Egli, Rostron, evidentemente aveva colto la sfida ed aveva agito in modo tempestivo e professionale.
Il capitano e l'equipaggio della Carpathia, una volta raggiunta le coordinate della posizione del TITANIC, furono accolti da
"solo un mare coperto di rottami e detriti". Finalmente poi qualcuno notò un riflesso in lontananza. Era la scialuppa numero due, che era sotto il comando del quarto ufficiale del TITANIC Joseph Boxhall, il quale ebbe la lungimiranza di recuperare un po' di razzi di segnalazione verdi dal TITANIC e di tanto in tanto di accenderne qualcuno, nella speranza di attrarre le altre barche.
Anche da questa imbarcazione un debole bagliore fu notato all'orizzonte. In un primo momento gli esausti passeggeri realizzarono che fosse un fulmine od una stella cadente, ma a poco a poco, sbirciando oltre l'orizzonte, fu vista una luce di testa dell'albero di una nave. La Carpathia era arrivata! Boxhall accese un altro razzo luminoso e la nave si avvicinò lentamente.
Fu la prima scialuppa ad essere recuperata alle 4:10 del mattino del 15 aprile ed Elizabeth Allen Walton fu la prima passeggera ad essere portata a bordo della nave salvatrice
. Ella confermò subito che il TITANIC era affondato. Parecchi passeggeri furono recuperati a bordo in forte stato di shock, altri furono preda di crisi di pianto, mentre altri preferirono restare in silenzio e riflettere sugli eventi di quella notte. Molti ebbero ancora l'impressione che i loro cari si erano salvati ed erano stati salvati. Le operazioni di recupero delle scialuppe di salvataggio richiesero non meno di quattro ore. I sopravvissuti furono issati a bordo con una varietà di mezzi: come l'arrampicata su scale a corda, imbracature, sedie ed i bambini furono persino messi nei sacchi della posta. Le corde e le borse di tela furono messi a buon uso per aiutare le persone a risalire i ripidi fianchi della nave: molti superstiti, che si trovavano nelle scialuppe di salvataggio, avevano così freddo che non riuscivano afferrare le corde per issarsi. Le urla e le grida delle donne e degli uomini raccolti dalle scialuppe di salvataggio dalla Carpathia erano spaventose. Alcuni degli uomini e delle donne erano in abiti da sera", ha registrato uno dei passeggeri del Carpathia, "ed altri non avevano nulla se non la camicia da notte o dei semplici impermeabili. Un passeggero è stato sollevato a bordo completamento nudo. Non appena furono sbarcate sulla Carpathia molte delle donne divennero isteriche, ma nel complesso si comportarono splendidamente. Uno dei casi più gravi era una donna che aveva perso entrambi i suoi figli. I suoi arti erano stati gravemente lacerati, ma ella era molto paziente".


 
 

Tra gli ultimi a salire a bordo ci fu anche Joseph Bruce Ismay. Rifiutando cibo e bevande, Ismay fu portato subito nella cabina del medico di bordo. L'ultima scialuppa di salvataggio che raggiunse la Carpathia fu la numero dodici: qui ci furono quasi settanta persone da recuperare, tra cui il secondo ufficiale Charles Lightoller, che fu l'ultimo dei superstiti della tragedia del TITANIC a salire a bordo della nave. Alcune di queste imbarcazioni erano state alla deriva da quasi otto ore. Tutti i sopravvissuti del TITANIC dunque, alle nove di quella mattina erano sulla Carpathia.
I superstiti furono visitati da un medico e venne somministrato loro cibo e bevande. A bordo della nuova nave, i sopravvissuti del TITANIC iniziarono a cercare i loro cari. Si ebbero scene gioiose per essersi riuniti, ma anche strazianti quadri di sconforto: la maggior parte di essi videro le loro speranze spezzate.
Il conteggio finale a bordo della Carpathia fu di 705 superstiti dei 2223 passeggeri che avevano iniziato a Southampton - Cherbourg - Cobh il viaggio verso New York. Il capitano Rostron tenne un servizio religioso in suffragio sul luogo del disastro.
Quel lunedì uomini e donne furono storditi tutto il giorno dalla forza dell'immane disastro. Dopo essere stati avvolti in calde coperte ed aver bevuto brandy e caffè caldo, i loro primi pensieri furono per i congiunti che erano rimasti a bordo del TITANIC e per i parenti a casa. La maggior parte delle donne immaginava e sperava che i loro mariti fossero stati raccolti da altre navi. Quando realizzarono che per i loro cari era quasi certo che non fossero a bordo della Carpathia era come se fossero morti una seconda volta. Una giovane sposa, convolata a nozze giusto due mesi prima, si sedette sul pavimento e gemeva la sua vedovanza. C'erano diversi bambini, che avevano perso entrambi i genitori, c'era una donna che ha perso sette figli su dieci, e c'erano molte altre perdite altrettanto orribili.
Una bambina di sette anni pianse per la perdita del suo orsacchiotto e due bambole, mentre una madre, con occhi pieni di lacrime, non osava dire al proprio bambino che suo padre è andato giù con il TITANIC. I passeggeri della Carpathia abbandonarono le loro cuccette e cabine per lasciare ai sopravvissuti del TITANIC.


 

 

Nelle sala della biblioteca si mescolava il dolore delle donne e cominciavano emergere i primi racconti dell'esperienza vissuta. La signora Futrelle, moglie del romanziere, lei stessa nota scrittrice, seduta con gli occhi asciutti, disse ai suoi amici che aveva perso ogni speranza per il marito. "Ora mi sento meglio", disse la signora Futrelle, "perché adesso posso piangere."
Tra gli uomini la conversazione fu incentrata sull'incidente e la responsabilità. Molti espressero la convinzione che il TITANIC fosse impegnato nel tentativo di stabilire un record (il famoso Nastro Azzurro) e che non si prestò sufficientemente attenzione alle avvertenze di ghiaccio che pervennero in sala radio. Un ricco uomo di New York affermò che "Dio sa che io non sono orgoglioso di essere qui. Non credo che ogni uomo che si è salvato è meritevole di censura, ma mi rendo conto che, in contrasto con quelli che sono annegati, potremmo essere visti negativamente". Lunedì notte sulla Carpathia il pianto ed i singhiozzi uditi di giorno tacevano: sia le vedove che gli orfani dormivano. Il giorno dopo martedì, salvo per la condizione di affollamento della nave, la vita a bordo prese un po' il suo aspetto quasi normale. Ogni cabina era stata riempita: le sale da pranzo erano state trasformate in un ospedale per curare i feriti, alcuni locali furono utilizzati a camere da letto per le donne, mentre il locale fumatori ospitò gli uomini. Tutto lo spazio disponibile fu usufruito, qualcuno dormì sulle sedie, alcuni sul pavimento, mentre qualcuno non trovò di meglio che un accattivante riposo nei bagni.
I passeggeri della Carpathia avevano diviso i loro abiti con quelli dei naufraghi affinché essi avessero potuto godere di un parziale benessere fisico. La maggior parte dei sopravvissuti, infatti, aveva un gran bisogno di vestiti, alcuni bambini erano completamente senza indumenti. Le donne della Carpathia avevano fatto quello che potevano con la parola ed azioni per alleviare le sofferenze dei salvati, altre si erano prodigate con ago e filo per potere ricavare, dalle coperte appartenenti al Carpathia, dei vestiti caldi per loro.


 


 

Due sopravvissuti al TITANIC morirono poco prima di raggiungere la Carpathia, ed un altro passeggero esalò l'ultimo respiro pochi minuti dopo essere stato preso a bordo. I loro nomi erano William H. Hoyt, uomo d'affari americano e passeggero di prima classe, David Livshin, un passeggero russo il quale viaggiava sotto il nome di Abraham Harmer, terza classe, ed il cameriere Sidney C. Sirbert. Essi furono sepolti in mare la mattina stessa del 15 aprile. William H. Lyons, membro dell'equipaggio del TITANIC, che si era salvato sulla scialuppa numero 4, morì nella giornata e fu sepolto in mare la mattina seguente. I corpi di queste persone furono avvolti in sacchi di tela, con attaccato dei pesi ai piedi, e portati in un'apertura nel fianco della nave sul ponte inferiore, non molto al di sopra della linea di galleggiamento. Tramite un asse inclinato le loro povere spoglie mortali scivolarono in mare.
Tra coloro che furono soccorsi a bordo del Carpathia, come detto, c'era anche il presidente della White Star Line. "Mr. Ismay raggiunse la Carpathia con la decima imbarcazione che si accostò", ha detto un ufficiale. "Non sapevo chi fosse, poi ho sentito dagli altri discutere sul suo desiderio di prendere qualcosa da mangiare appena ha messo piede sul ponte. Lo steward che lo seguì, disse che Ismay è corso nella sala da pranzo, e letteralmente si era gettato su una sedia, dicendo: "Presto, per amor di Dio, datemi qualcosa da mangiare, ho fame non mi importa quanto costa o quello che è". Con questa promessa McGuire, colui che lo ha seguito, ha cercato di assumere informazioni circa l'identità dell'uomo che aveva servito. Poi abbiamo saputo che era il signor Ismay. Non ho più visto signor Ismay dopo le prime ore. Deve essere stato nella sua cabina". "Il signor Ismay era fuori di sé", ha detto una passeggera, "e ha trascorso la maggior parte del viaggio, dopo che lo aveva preso in cura il medico di bordo, sotto effetto dell’oppio".


 


 

Però c'è anche chi raccontò episodi negativi a bordo della Carpathia: è il caso di Anton Kink (sopra in immagine), 29enne passeggero svizzero di terza classe del TITANIC, il quale esplicitamente in una lettera descrisse le "pessime condizioni a bordo della nave (Carpathia). Scrisse il Kink: "Siamo stati serviti come porci. Eravamo disgustati quando abbiamo visto il cibo e abbiamo contato le ore fino al nostro arrivo. L'ultima sera, i camerieri hanno litigato e lanciato piatti. Abbiamo dovuto fuggire per evitare di riceverne uno in testa".
Il martedì 16, nel pomeriggio si tenne, nel salone principale della Carpathia, una riunione dei sopravvissuti al preciso scopo di provvedere di mezzi di assistenza ai più sfortunati, molti dei quali avevano perso parenti e tutti i loro effetti personali. L'incontro fu presieduto Samuel Goldenberg, benestante passeggero di prima classe del TITANIC e grande amante dei cani. Dapprima ci furono vive e commosse parole di ringraziamento nei confronti degli ufficiali, dei medici, dei passeggeri e dell'equipaggio della Carpathia per i loro ammirevole servizi. Il lavoro dell'equipaggio a bordo della Carpathia fu quanto di più nobile e straordinario: i commissari di bordo hanno lavorato con una forza indistruttibile, in quelle condizioni di sovraffollamento, con i suoi 705 passeggeri in più, ed il tutto non avrebbe potuto essere gestito meglio. Nessuno dei passeggeri della Carpathia si lamentò perché il loro viaggio in Europa fu interrotto, né tantomeno lamentarono dell'inconveniente di accogliere centinaia di estranei. Le donne della Carpathia furono particolarmente gentili. Questo dimostrò che per ogni crudeltà della natura vi è una gentilezza, e che da ogni sventura c'è da ricavare qualcosa di buono. Poi venne nominato un comitato per raccogliere fondi a bordo del Carpathia per alleviare l'immediata sofferenza dei poveri indigenti scampati per aiutarli a raggiungere le loro destinazioni dopo essere stati sbarcati a New York. Il dottor Frauenthal, di New York anch'egli passeggero del TITANIC, si interessò in prima persona per occuparsi degli indigenti. Fu coadiuvato dall'onnipresente Mrs. Margaret Brown, dalla signora Bucknell e dalla signora Stone. Già il giorno successivo raccolsero fondi il cui importo versato ammontava a 15.000 dollari.


 



Ora i passeggeri ed i sopravvissuti a bordo della Carpathia non avevano nulla da fare se non aspettare di raggiungere New York: molti non si sarebbero mai più ripresi dalla perdita delle persone care.
Molte leggende sulla tragedia del TITANIC iniziarono a prendere forma: il presunto suicidio del primo ufficiale William Murdoch, l'orchestra che suonava "Più vicino a te, mio Dio" (in inglese: "Nearer, My God, To Thee"), eccetera.
Riepilogando:
4:10 am. - La scialuppa numero 2 fu la prima a raggiungere la Carpathia.
4:40 – Accostò alla Carpathia la "barca dei milionari": la numero 1.
5:30 – Venne soccorsa la scialuppa numero 7.
5:45 – Fu la volta del canotto pieghevole C ed aveva circa 40 persone a bordo
6:00 - La scialuppa numero 5, quella del terzo ufficiale Pitman ed occupata da passeggeri solo di prima classe, eccetto i membri dell'equipaggio.
6:15 – Venne raccolta la scialuppa numero 9, dove aveva trovato posto la compagna di Benjamin Guggenheim, Aubart, Mrs. Pauline Léontine.
6:30 – Fu soccorsa la scialuppa numero 13, quella del giovane insegnante Lawrence Beesley.
7:00 – Fu il turno della scialuppa di salvataggio numero 11.
7:15 – Venne il momento della scialuppa numero 14, con a bordo uno dei tre superstiti italiani, Emilio Portaluppi.
7:15 – Con l'imbarcazione in parte invasa dall'acqua gelida, il canotto pieghevole di salvataggio D si avvicinò alla Carpathia. A bordo vi erano gli "orfani del TITANIC", i fratelli Navratil.
7:30 – Colma di passeggeri di terza classe e di membri dell'equipaggio, fu la volta della scialuppa numero 15.
7:30 – Al comando della Contessa di Rothes la scialuppa numero 8 raggiunse la nave salvatrice.
7:30 – Margaret Brown alla testa della scialuppa numero 6 arrivò alla Carpathia.
7:30 – Arrivò il momento dell'imbarcazione numero 3, con a bordo l'unico passeggero egiziano del TITANIC: Hassah, Mr. Hamad.
8:00 – La scialuppa di salvataggio numero 10, avente come passeggeri il "vergognoso giapponese" e la giovanissima "Millvina" Dean di sole nove settimane di vita, arrivò alla salvezza.
8:00 – Anche la scialuppa numero 4 con a bordo la signora Astor, raggiunse la Carpathia.
8:30. La scialuppa numero 12 fu l'ultima ad essere raccolta dalla Carpathia. Questa imbarcazione aveva a bordo anche le persone raccolte dal canotto pieghevole B.
Per quel che ne concerne la scialuppa numero 16, con a bordo Violet Constance Jessop, non ho informazioni certe circa l'orario d'approdo alla Carpathia. Viceversa si sa di certo che gli occupanti del canotto pieghevole A, poi abbandonato alla deriva, quello di Rhoda Abbott per intenderci, furono già trasferiti in nottata sul canotto D.


 
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