Erano trentatre giovani e
forti ed erano tutti morti!
E' un dato di fatto, che migliaia di persone bulgare emigrarono verso
gli Stati Uniti. La maggioranza di loro erano giovani di umili origini
provenienti dai villaggi del centro nord, quali Loukovit, Pleven, Teteven e
Troyan, zone di montagna, dove la terra arabile era insufficiente per
fornire a tutti un tenore di vita accettabile. Accoppiato a questo fatto
c'era la necessità degli Stati Uniti di avere lavoratori immigrati per
saziare la domanda famelica di manodopera delle loro fabbriche, per alimentare la propria
rivoluzione industriale. Il fenomeno ha portato una grande migrazione di
uomini bulgari verso le coste americane e canadesi.
L'esatto numero e l'identificazione dei bulgari sul TITANIC non è mai stato,
e non può mai essere, determinato. Come in molti paesi di tutto il mondo,
anche in Bulgaria abbondano le storie di coloro, come mi riferisce
l'ambasciata italiana, che sostennero di essere
stati a bordo del TITANIC.
Oggi quasi tutti coloro che vivono nella zona di Troyan sanno dell'esistenza di
un piccolo monumento (vedi "Alla
memoria"), eretto in memoria di otto delle vittime del TITANIC,
che erano tutti originari di un piccolo villaggio chiamato Goumoshtnik. Un
obelisco di pietra, un monumento alle vittime, dall'aspetto solido, che fu
commissionato già nel 1919, con incisi in caratteri cirillici bulgaro antico, i nominativi di
questi uomini, insieme alla data della tragedia, anche questa con data
nell'antico calendario bulgaro (2 aprile 1912). Forse fu realizzato lì
perché Goumoshtnik fu il villaggio bulgaro che ebbe la maggioranza di
persone dipartite.
Nessuno dei corpi di questi otto sfortunati furono mai recuperati od
identificati. Nei miei appunti di ricerca, i nomi di quegli otto ragazzi, come essi sono stati più strettamente
traslitterati dall'ortografia cirillica bulgara sul monumento, erano
Lalyo Yonkov (registrato come Lazor Yonkoff - biglietto di terza classe
numero 349204),
Petko Kolev (Peyo Coleff - 349210),
Martin Markov (Marin Markoff - 349213),
Lazar Minkov (Lazor Minkoff - 349211),
Stoycho Minkov (Stoytcho Minhoff - 349207),
Petrov Grisha (Vedeleo Petroff - 349212),
Penko Naidenov (Penko Vaidenoff - 349206) e
Iliya Stoychev (Ylia Stoyehoff - 349205).
I loro nomi li potrete trovare, nelle liste originali dei passeggeri di
terza classe, qualche riga qui sotto.
Alcuni ostacoli molto
singolari hanno disseminato il percorso di questa mia ricerca, essa mi ha fornito interessanti enigmi finora inspiegabili e correzioni
di alcuni errori fatti molti, molti anni fa.
La cosa mi ha affascinato a tal punto che ritengo opportuno, per chi voglia
svolgere un simile approccio, raccontarla.
Molti ostacoli erano relativi alle traslitterazioni dei nomi dei passeggeri
bulgari. Un conto era di tradurre i nomi non solo dal bulgaro all'inglese,
ma, nel corso del processo, trasferendo i suoni definiti dalle lettere, e le
combinazioni di lettere, dell'alfabeto cirillico in quelle definite dai
caratteri latini dell'alfabeto inglese. Questo intero processo era
indubbiamente molto poco scientifico nel 1912 ed è questo uno dei motivi per
cui i nomi dei passeggeri bulgari del TITANIC sono scritti in vari
modi a seconda dell'origine e dell'inserzione. Oggi la maggior
parte dei paesi oggi impone l'esatta grafia dei nomi dei suoi cittadini,
allora non esisteva. Nella mia ricerca ho
cercato di essere più preciso possibile, ma, a causa del problema di
traslitterazione sopra menzionato, qualche imprecisione ci può stare.
Elencherò i principali ostacoli ho incontrato. Nelle liste dei
passeggeri del TITANIC, ciascuno dei bulgari è elencato solitamente con il
suo nome e cognome, così sembrerebbe. Però dobbiamo sapere, e questa info
non è mia ma di autorevole fonte, che era un'abitudine comune che ai
cittadini bulgari alla nascita erano "dato" un terzo nome basato su un
modello apparentemente complicato. Curiosamente, questo terzo nome "dato"
non era il nome imposto dai genitori, ma un derivato preso dal nome
del nonno paterno. Se tutto questo suona confusionario, e siccome ai bulgari
risulta essere difficile da spiegare, figuriamoci a noi occidentali che ne
vogliamo capire. Comunque questa era una consuetudine che è stata ampiamente
accettata e tramandata di generazione in generazione.
Sono stato in grado di determinare i nomi completi di alcuni dei
passeggeri bulgari mentre così non si può dire per certo se altri seguirono
questa regola; certuni, magari, semplicemente forse fornirono solo il loro
nome e cognome.
Seguendo un'altra tradizione bulgara, al nome dei bambini semplicemente
poteva venire aggiunto il sostantivo del "santo" che ricorreva il giorno
che era nato. Un ragazzo nato il 1 gennaio sarebbe stato così chiamato Vassil; un ragazzo nato il 6 dicembre sarebbe stato nominato Nikolaj,
eccetera.
Ho riscontrato anche il caso in cui i nomi di persone, come pure i luoghi,
erano noti per avere la loro pronuncia dialettale. Così abbiamo "Peyo," che
è un derivato di "Petko".
Dobbiamo sapere poi che l'alfabeto cirillico della
lingua bulgara è nettamente diverso da quelle figure romane che noi ben
conosciamo dell'alfabeto
inglese: il bulgaro assomiglia molto a quello russo. Così, quando i bulgari
si presentarono con la loro documentazione a Southampton e con i loro nomi digitati
utilizzando le lettere bulgare, sicuramente i funzionari trascrissero quello
in gergo i linguistici chiamano "traslitterazione fonetica", quindi quello
che udirono direttamente dal diretto interessato. Ecco perché sui registri troviamo nel finale di un cognome un
distinto "ff". Questo suono vale l'ortografia letterale di "v" .
Per tornare ai nostri poveri bulgari dimenticati ed al nostro TITANIC, debbo
segnalare che dall'elenco originale dei passeggeri del TITANIC, presenti
negli archivi inglesi, come ho già rimarcato in un'altro capitolo del sito, alcune pagine sono mancanti, ragion per cui,
stabilire un esatto numero dei bulgari presenti a bordo è pressoché
impossibile da stabilire. Io mi sono limitato citare ciò che i documenti in
mio possesso mi hanno consentito di decifrare. E' questa base di questi
nominativi che cercato delle info per le mie ricerche, che, purtroppo per il
momento non hanno approdato a nulla. |
Questo è l'elenco che ne ho prodotto; tutti quanti salirono sul
TITANIC a
Southampton quel 10 aprile 1912: i loro nomi, per imperitura memoria, erano:
Hristo Lalev Batoshev,
Gencho Bostandjiev,
Mityu Denkov,
Yoto Denov,
Vulcho Dinchev,
Ilyo Iliev,
Kostya Ivyanov,
Petr Kolev,
Sotir Kolev,
Martin Markov,
Lazar Minkov,
Stoycho Minkov,
Mityu Mitkov,
Penko Naidenov,
Minko Nankov,
Nedelko Petrov,
Pencho Petrov,
Alexander Randev,
Peter Slabenov,
Ivan Stanev,
Iliya Stoychev,
Todor Sydkov,
Hristo Denchov Totevski,
Lazar Todorov,
Minko Angelov Vulchev e
Lazar Yonkov.
Rifacendomi a fonti locali, posso aggiungere che sicuramente ci furono almeno
sette altre persone imbarcate: anch'esse non meritano di finire nell'oblio.
Si trattava di:
Stenyu Georgiev,
Nikola Malinov,
Dimitr Marinkov,
Ivan Minev,
Diko Mirkov,
Hristo Nenkov e
Vassil Plecharski.
Tutti giovani, età media poco sotto i trent'anni, tutte vite spezzate alla
ricerca di un futuro migliore per sé e per le proprie famiglie. |