William Alden Smith ed
il
TITANIC |
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William
Alden Smith |
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William Alden Smith, dopo trascorsi di umile fattorino, era
arrivato ai vertici politici grazie alla sua attività di avvocato. Però
quando fu prescelto, nell'aprile del 1912, a presiedere la Commissione
d'inchiesta americana al disastro del TITANIC, come commentava il
giornale inglese Pall Mall Gazette, "il senatore Smith non era adatto a
questa carica, essendo ovvia la sua ignoranza dei problemi del mare e del
traffico marittimo". |
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Sin dall'inizio gli interrogatori furono viziati dalla sua
più assoluta mancanza di cognizioni in materia: in più di un'occasione le
sedute dovettero interrompersi. Come avvocato Smith invece era riconosciuto
essere loquace, enfatico e retorico, però egli mancava assolutamente appunto
per quanto concerneva la marina mercantile.
A volte ingenuo, il senatore del Michigan fu il bersaglio preferito dei
cronisti e dei caricaturisti: l'assoluta stupidità di talune domande
passarono negli annali. I suoi lapsus più incredibili fecero il giro del
globo. Per esempio egli s'informò "scrupolosamente" se il TITANIC
fosse affondato di prua o dalla parte anteriore! Altrettanto scalpore destò
l'osservazione che il politico, il quale di norma fungeva da portavoce della
commissione (sic!), fece riguardante il fatto "perché non era stato
possibile che i passeggeri potessero mettersi in salvo rifugiandosi nei
compartimenti stagni". Allorché Charles Lightoller raccontò che un fumaiolo
era crollato sulle persone che si trovavano in acqua, ha dell'incredibile
l'osservazione del senatore Smith il quale si informò se vi fossero stati
feriti!
Ha poi anche del clamoroso quando, nella sua sete di informazioni, il
senatore interrogando il quarto ufficiale Harold Lowe gli domandò di che
cosa fossero fatti gli iceberg: con ilarità Lowe rispose semplicemente "Di
ghiaccio, Signore!". |
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Alla stregua di questo il dibattimento sul TITANIC
cadde in discredito: molti americani, e non ci volle poco, capirono che
l'inchiesta li stava rendendo ridicoli agli occhi del mondo! L'autorevole
New York Times titolò "L'assurdo Smith" e l'articolista scrisse se il
Michigan l'avesse eletto per scherzo. Il Morning Post rincarò la dose
facendo notare che "uno scolaro arrossirebbe per l'ignoranza del signor
Smith". Lo stesso storico Geoffrey Marcus definì l'inchiesta americana "una
farsa dove tutte le tradizioni e gli usi marinareschi venivano continuamente
ed insistentemente messi alla berlina".
La fama del senatore americano valicò anche l'Oceano e giunse anche
Oltremanica dove circolò voce se fosse stato ingaggiato da un circo e
qualcuno asserì se egli fosse addirittura sano di mente! |
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Finalmente il
28 maggio, con la presentazione del rapporto, la commedia americana ebbe
termine: William Alden Smith qui mostrò di che pasta era fatto, lasciando
tutti allibiti tenendo un discorso di grande impressione sull'opinione
pubblica: qualunque cosa potessero dire i suoi denigratori la sincerità
dell'uomo non fu mai messa in discussione. Inaspettatamente moderate e senza
eccessi le conclusioni, e lasciando da parte le stravaganze e le
enfatizzazioni del senatore, erano stati stabiliti diversi punti della
massima importanza. |
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