William Stead




William Thomas Stead

 

Il personaggio, a cui è dedicata questa pagina, fu sicuramente una persona un po' atipica: William Thomas Stead.
Questo luminare occupò un posto unico e dominante tra i grandi giornalisti anglo-sassoni. In lui ci furono una rara miscela di forza intellettuale, convinzione morale, idealismo, utilitarismo, un'immaginazione virile, un comune senso di praticità ed un superbo coraggio, che ne contrassegnarono tutta la sua carriera giornalistica.
William Stead, nacque il 5 luglio del 1849 e trascorse la sua infanzia ad Howden, vicino a Newcastle, Inghilterra. La sua formazione ebbe luogo nella casa di famiglia (dove gli vennero inculcati forti principi religiosi: suo padre era un uomo di chiesa) fino a quando, all'età di 12 anni, frequentò la scuola Silcoates a Wakefield. All'età di 14 anni fu apprendista presso un mercante, ma a lui questo non interessava: rivolse le sue attenzioni al giornalismo.

 

 

Nel 1870 incominciò a scrivere i primi articoli per il The Northern Echo di Darlington e l'anno dopo ne divenne il direttore. Il giovane Stead divenne voce in molte cause a favore del sociale, delle donne e della povertà. Nel 1876, Stead fu autore una serie di articoli sulle atrocità commesse da parte dell'Impero Ottomano.

 


La famiglia Stead

 

Nel 1873, William sposò Lucy Wilson di Howden: ebbero sei figli. Egli ci dà un'idea del suo matrimonio con questa voce nel suo diario, che spiega che si limitò al sesso con sua moglie per due volte a settimana, e per caso tre volte o quattro volte la settimana.
Nel 1880 si recò a Londra e divenne vice direttore del Pall Mall Gazette, sotto la guida del suo amico John Morley, e quando quest'ultimo venne eletto al Parlamento nel 1883, Stead ne divenne direttore del giornale. Egli fu un pioniere dei titoli a tutta pagina ed interprete di un nuovo stile di intervista.
Attraverso le varie relazioni che ebbe in politica, Stead poté sviluppare le sue idee umanitarie; usò il suo giornale per sfidare anche le alte sfere. Nel 1885 iniziò una crociata contro la prostituzione infantile con la pubblicazione di una serie di articoli intitolata The Maiden Tribute of Modern Babilonia. Gli sviluppi di quell'inchiesta lo portarono ad una condanna punita con tre mesi di reclusione; la sua forte personalità, però, costrinse il Parlamento a modificare lo statuto di alcune norme di diritto penale.
Gli interessi di Stead non conobbero limiti; nel 1890 lasciò la direzione del Pall Mall e fondò il mensile Review of Reviews: la sua energia e la sua penna facile trovarono applicazioni in molte altre direzioni. Divenne un entusiasta sostenitore del movimento per la pace ed iniziò il suo interesse per la ricerca psichica e lo spiritismo, attirando un notevole interesse nella società vittoriana del momento. In molti scritti Stead abbozzò immagini di navi da crociera e di annegamento.
L'interesse di Stead per lo spiritismo e la sua convinzione personale gli avrebbero permesso di evitare la morte! Stead fece due premonizioni possibili riguardanti il TITANIC.
Il 22 marzo 1886 pubblicò un articolo in cui vi fu una notevole perdita di vite umane in mare, a causa della mancanza di un numero sufficiente di scialuppe di salvataggio. Poi, nel 1892, un nuovo racconto (forse il più conosciuto ed intitolato "Dal Vecchio al Nuovo Mondo") in cui, immaginando un naufragio in Atlantico, una nave della White Star Line, il Majestic, salvò i sopravvissuti di un'altra nave che era entrata in collisione con un iceberg. Nonostante questo, e contro il consiglio di un amico chiaroveggente, Stead prenotò il viaggio per partecipare, su invito del Presidente degli Stati Uniti William Howard Taft, a New York alla Conferenza della Pace del 1912. Navigò sul TITANIC.

 


 

Dopo che la nave colpì l'iceberg, Stead aiutò molte donne e bambini a salire nelle imbarcazioni di salvataggio. Solo dopo che tutte le barche si erano allontanate, Stead si recò nella sala fumatori di prima classe, dove fu visto per l'ultima volta seduto in una poltrona di cuoio ed intento nella lettura di un libro.
Sulla prima pagina del Daily Mirror del 18 aprile 1912 si legge "W. T. Stead, l'amico dei re e l'odiatore delle ingiustizie, è una delle molte centinaia di morti nel naufragio del TITANIC."


 

 

In ossequio alla memoria di cotanta illustre persona si possono trovare una lapide eretta a Central Park, New York (vedi fotografie sopra e nel dettaglio l'epigrafe); vi sono memoriali anche in Inghilterra. La sedia, su cui Stead era solito sedersi, allorché era direttore del Northern Echo, è tuttoggi conservata presso gli uffici del giornale a Darlington. Di fronte alla casa dove Stead dimorò, vi è una pietra, che veniva utilizzata per legare i cavalli. L'iscrizione recita pressappoco così "Il macigno è un simbolo della sua forza e del suo indomito coraggio." (vedi fotografia sotto).


 

 

Nella fotografia successiva un ennesimo tributo ad un uomo, William Thomas Stead, noto soprattutto per la sua lealtà, ma anche per la temerarietà dimostrata: in tutta la sua vita, con il suo lavoro continuò a difendere gli oppressi.


 


 
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