Il TITANIC? Questione da uomini...



L'affondamento della nave più famosa del mondo, è un fatto assodato, è quasi esclusivamente prerogativa degli uomini: quasi tutti coloro che hanno scritto in merito al TITANIC, oltre a molti leader di diversi gruppi storici del mito TITANIC, sono uomini. Alcune delle donne superstiti hanno vergato poesie e lettere, ma la maggior parte dei libri di spicco sono stati scritti da uomini. Questo nonostante il fatto che il numero di donne che sono sopravvissute (21,7%) sia notevolmente superiore del numero di uomini (11,3%). Non è chiaro il motivo per cui ci sono così poche voci femminili della storia del TITANIC,
Le donne dunque avevano un tasso di sopravvivenza più alto - il 74 per cento di loro ha vissuto, contro solo il 18,1 per cento degli uomini. La storia degli uomini che fanno un passo indietro così che le donne potrebbero essere salvate, per ripristinare ciò che hanno visto come l’ordine naturale della società, quasi a dimostrare che gli uomini erano superiori e le donne nate per obbedire, era vera dunque. Un riflesso dei tempi, che trovava la sua enfasi anche dalla politica di evacuare "prima le donne e poi i bambini".
Questo è stato fortemente imposto per i passeggeri di prima classe: solo poco più del 2 per cento delle donne di quella classe scomparve nella tragedia. In terza classe, un po' più della metà dei passeggeri di sesso femminile è morto: molte donne avevano espresso forte desiderio di rimanere sulla nave. Le donne non volevano andare via per motivi diversi. "La maggior parte di loro non credeva a ciò che stava accadendo", mi ha detto Rosalee Peppard, una canadese che si è concentrata sulle biografie di alcuni dei passeggeri di sesso femminile del TITANIC. Lei mi spiega che "le donne hanno preso tempo per rendersi conto che il TITANIC non era inaffondabile".


 

Bessie Allison

Ida Straus

Catherine Bourke

 

Molte donne di prima classe - per esempio, Bessie Allison ed Ida Straus, ma anche e soprattutto di terza classe come Catherine Bourke, tutte morte nel naufragio - non solo scelsero di stare con il marito, ma combatterono contro i membri dell'equipaggio che cercarono a tutti costi di farle salire a bordo delle scialuppe di salvataggio.


 


Roberta Maioni


 

In passaggio di una lettera, scritta nel 1926 dalla dama di compagnia della Contessa di Rothes, Roberta Elizabeth Mary Maioni - una 19enne, sopra in immagine, che sopravvisse al naufragio – ci illustra questo conflitto. "Ho visto donne separarsi dai loro mariti e padri. Alcune donne si aggrappavano ai loro mariti e si rifiutarono di lasciarli, ma gli ufficiali della nave li separarono."
Anche l'inchiesta del British Board of Trade, e le udienze della Commissione che seguirono il disastro, sono state presiedute da uomini ed anche qui quasi tutti i testimoni erano uomini.


 

Lady Lucile Duff Gordon

 

A chi mi fa notare che Lady Lucile Duff Gordon, la quale accompagnò suo marito alle udienze, ha partecipato all'indagine sul naufragio, rispondo che tutte le domande dei procuratori sono state però rivolte al marito.
Pure la maggior parte degli incontri commemorativi relativi al naufragio del TITANIC, ha avuto anche una forte presenza maschile.


 
Tutti i testi nel sito www.titanicdiclaudiobossi.com sono di proprietà intellettuale di claudio bossi. Non è permesso a terzi copiare, modificare, ripubblicare o comunque sfruttare i sopraccitati testi del sito senza preventiva autorizzazione scritta da parte di claudio bossi.
 

TITANIC di claudio bossi - TORNA ALLA HOME PAGE