I quattordici di Addergoole



Un altro lato umano della tragedia del TITANIC mi è stato suggerito dagli abitanti di Lahardane.
Lahardane è un piccolo villaggio (che oggi conta quasi 7000 anime; all'epoca ne contò poco meno di 4000) nella Contea di Mayo, nel nord ovest dell'Irlanda: la sua vita tranquilla venne scossa nel 1912 quando il TITANIC affondò.
La sua comunità era quella che, senza ombra di dubbio, subì la più grande perdita (proporzionata) nella tragedia del 15 aprile di cento anni fa, pari allo 0,3% di tutta la popolazione locale ed al 2% di tutti i passeggeri di terza classe del TITANIC.
Giovedì 11 aprile 1912, centotredici passeggeri di terza classe si imbarcarono a Queenstown di questi quattordici provenivano da Lahardane, e più precisamente dalla parrocchia di Addergoole. L'emigrazione da Lahardane era un fenomeno assai diffuso, nel nostro caso erano perlopiù giovani (il più "vecchio" non aveva che 42 anni!) che volevano ricongiungersi con i loro cari, che già da qualche anno si trovavano negli States.
Le prime notizie stampa che giunsero nel paesino erano assai fuorvianti, si parlò si che il TITANIC avesse colpito l'iceberg ma che tutti i passeggeri erano salvi. Non passarono che pochi giorni per scoprire l'amara e tragica realtà. 

 

Catherine e John Bourke Patrick Canavan Nora Fleming
   
 
   
 Mary Mangan Delia McDermott Catherine McGowan

 

Dei quattordici cittadini di Lahardane solo tre furono i superstiti: Annie Kate Kelly, Delia McDermott ed Annie McGowan. Risultarono invece deceduti Catherine Bourke, John Bourke, Mary Bourke, Mary Canavan, Patrick Canavan, Bridget Donohue, Nora Fleming, James Flynn, Catherine McGowan, Delia Mahon, Mary Mangan. Anche due membri dell'equipaggio per la verità provenivano da questo minuscolo borgo irlandese ma erano domiciliati a Southampton: William Duffy, impiegato del capo ingegnere, e Francis Young, fuochista. Entrambi persero la vita quella notte.
Due donne di Lahardane Norah Callaghan ed Annie Jordan rinunciarono all'imbarco sul TITANIC all'ultimo momento.
Catherine, 32 anni, e John Bourke 42 anni: i due si erano sposati nella parrocchia di Addergoole Saint Patrick's Church il 17 gennaio 1911. Catherine ebbe l'opportunità di mettersi in salvo sulla scialuppa numero 16, ma decise di rimanere accanto al marito. Catherine era incinta, vedi "Passeggeri in incognito".
Mary Bourke, 40 anni, era la sorella di John: anch'ella ebbe la possibilità di salvarsi ma rifiutò e decise di attendere la fine accanto ai suoi congiunti.
Mary Canavan, 22 anni, cugina di Patrick Canavan. I primi resoconti delle vittime diffusero la notizia tra i sopravvissuti di una certa Mary "Concannon", il che indusse i familiari a credere che la giovane si fosse salvata. Non fu esattamente così…
Patrick Canavan, 21 anni. Era cugino di Mary Canavan e di Annie Kate Kelly. Fu lui che, insieme a John Bourke, condusse le donne ed i bambini dai ponti inferiori della terza classe ai ponti superiori.
Bridget Donohue, 21 anni. Bridget apparve sulla lista dei passeggeri, come Bert O'Donohue. I suoi parenti, complice questo refuso, pensarono che si fosse salvata.
Nora Fleming, 24 anni. La notte in cui il TITANIC affondò festeggiava il suo 24esimo compleanno. Margaret Devaney, sopravvissuta, ricordò che Nora intrattenne i suoi compatrioti intonando canti popolari irlandesi. Nora apparve sulla lista dei passeggeri come Nora Hemming. Leggi qui le brevi note del suo diario.
James Flynn, 28 anni. Dalle testimonianze risulta che gli venne impedito di salire sulla scialuppa di salvataggio numero 16.
Catherine McGowan, 42 anni; Catherine stava tornando in America con la nipote Annie.
Annie Kate Kelly, 20 anni, sopravvissuta. Uno steward la guidò dalla terza classe alla scialuppa salvataggio numero 16, che venne abbassata mezza piena.
Delia Mahon, 20 anni. Suo fratello le aveva predetto sarebbe annegata.
Mary Mangan, 32 anni: ella si stava recando in America per sposarsi. Il suo corpo venne recuperato e fu sepolto al mare.
Delia McDermott, anni 31, sopravvissuta. La notte prima di partire per Cobh era stata avvicinata da un uomo che le disse che sarebbe avvenuto un disastro, ma che lei sarebbe scampata. Saltò, con l'ausilio di una corda, dall'altezza di quasi cinque metri nella scialuppa numero 13.
Annie McGowan. Annie, con i suoi 17 anni, era la persona più giovane del gruppo. Non ricordò il numero della scialuppa di salvataggio dove si mise in salvo, ma si rammentò che vi erano a bordo una quarantina di donne e bambini, e che la sua scialuppa fu una delle prime ad essere calate in acqua. Rimase molto traumatizzata dal naufragio e dalla dipartita dei suoi concittadini; indigente all'arrivo a New York, ricevette assistenza dalla Croce Rossa. I ricordi di quella terribile notte rimasero con Annie fino a quando morì a 95 anni di età, nel 1990.
Nel 2002 i soci dell'Addergoole TITANIC Society (nel paese vivono ancora i diretti discendenti dei "14 di Addergoole", come furono mestamente ricordati) hanno eretto, nella loro parrocchia di Saint Patrick una lapide (vedi immagine qui sotto riprodotta) per degnamente commemorare ai posteri i loro sfortunati avi.

 


 

Un'ultima annotazione: Annie McGowan, ultima in ordine di scrittura nella lapide, reca accanto l'età di 14 anni. Infatti risulta assai controverso l'effettivo anno di nascita della giovane. La mia personale tesi mi porta a considerare l'anno 1895, e quindi attribuire alla fanciulla i diciassette anni soprascritti in sede di biografia.


 
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