L'orchestra




Gli otto musicisti del TITANIC:
John Clarke - Roger Bricoux - Wallace Hartley - John Woodward
 Georges Krins - John Hume - Theodore Brailey - Percy Taylor


 

Gli otto membri dell'orchestra della nave furono ingaggiati da C. W. e F. N. Black, 14 Castle Street, Liverpool. Gli uomini furono imbarcati come passeggeri di seconda classe con il biglietto comune #250654, avevano il punto di ritrovo verso poppa sul ponte E ed un locale per i loro strumenti.
Wallace Henry Hartley, direttore dell'orchestra ed ottimo violinista, era molto orgoglioso dei suoi ragazzi. Li selezionò personalmente tra i grandi alberghi ed i bar di Londra. Tutti con un forte background classico, ma capaci di interpretare al meglio le nuove melodie ragtime che invasero la Gran Bretagna di quei tempi.
Fu un dato il fatto che ci furono due mini-orchestre sul TITANIC, una costituita da un trio, che suonò all'ingresso del Ristorante A' la Carte, e fu composto da: Georges Alexander Krins, violinista, Roger Marie Bricoux, violoncellista, e da un altro d'identità sconosciuta, forse Theodore Ronald Brailey, pianista.
Citando il pianista Brailey mi sovviene un particolare: egli era stato pianista a bordo della Carpathia, poi decise di passare al TITANIC. Quando la ex nave arrivò sul luogo del disastro per raccogliere i superstiti, lui non la vide. Galleggiava fra gli oltre mille annegati.

 
 

 
 

L'altra orchestra fu diretta da Wallace Henry Hartley e la componevano il primo violinista John Law Hume, i violoncellisti Percy Cornelius Taylor e John Wesley Woodward con John Frederich Preston Clarke al contrabbasso.
Durante il viaggio, loro compito fu di intrattenere i passeggeri con un vivace repertorio di ragtime e suonate popolari, in diversi locali: talvolta suonarono nella hall di prima classe, talvolta nelle vicinanze all'ingresso della prima classe sul ponte imbarcazioni.
Tante, invece, le testimonianze sulla piccola orchestra di otto musicisti che suonò fino all'ultimo.
E' certo che essi ricevettero una precisa richiesta da parte del comando: la musica avrebbe dato la sensazione che tutto fosse sotto controllo. Ma fu altrettanto evidente che quegli otto musicisti andarono ben oltre.
Quando tutte le scialuppe disponibili erano già in mare, loro continuarono a suonare. Almeno fino alle 1:40 circa, secondo la testimonianza del Colonnello Archibald Gracie, uno dei superstiti. La nave scomparve dalla superficie del mare 40 minuti più tardi.
Ma "cosa" suonarono? Le testimonianze non furono unanimi, a riguardo. Vi fu quasi la certezza che, durante le ore drammatiche che precedettero l'affondamento, il gruppo suonò del ragtime. Il Maggiore Arthur Godfrey Peuchen, la signora Lily May Futrelle ed il signor George Brereton, che furono fra i 705 superstiti, riconobbero il motivo Alexander's Ragtime Band. Altre fonti citarono Great Big Beautiful Doll.
La signorina Edwina Celia Troutt ricordò che l'orchestra suonò pure un valzer, ma non fu mai possibile individuarne il titolo. La signorina Katherine Gold, cameriera del TITANIC, testimoniò: "Quando ci allontanammo sulla barca di salvataggio, vidi tanti uomini seduti sul ponte A; fumavano e tenevano il ritmo con le mani, seguendo la musica dell'orchestra. Suonarono un ragtime".
Con il passare delle ore la tragicità della situazione parve evidente a tutti. Le persone che restarono a bordo senza dubbio percepirono l'evidenza dei fatti: le possibilità di salvarsi furono praticamente nulle. L'orchestra, come ho detto, non smise di suonare ma intonò inni religiosi. Quali? Non vi furono anche in questo caso informazioni certe: "Autumn" forse come alcuni sopravvissuti ricordano? Tuttavia, col tempo, l'analisi delle testimonianze sembrò accreditare l'ipotesi che l'ultimo brano suonato dall'orchestra fu "Nearer, My God, To Thee" (Più vicino a te, mio Dio), brano che stiamo ascoltando in sottofondo.

 
 

 
 

Quella notte del 15 aprile 1912, vi furono molti atti di coraggio. Ma ineguagliabile fu il comportamento dei musicisti che continuarono a suonare minuto dopo minuto...
Una settimana più tardi la nave Mackay Bennett, inviata nella zona del naufragio per recuperare i corpi, trovò, galleggianti sulle gelide acque, quelli di Wallace Henry Hartley e di John Law Hume, il violinista.
Dopo la tragedia si scoprì che questi eroi erano stati ingaggiati dalla White Star Line per suonare in cambio di vitto, alloggio ed una manciata di sterline; le loro famiglie dovettero intraprendere un'azione legale per riuscire ad ottenere il dovuto risarcimento!
Tutti sanno dell'orchestrina di bordo che continuò a suonare sino all'ultimo, meno noto è il fatto che tutti e 36 i macchinisti ed elettricisti rimasero intrappolati in sala macchine prodigandosi per tenere fino all'ultimo minuto sia le pompe che le luci in funzione. Nessuno di loro sopravvisse.


 
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