Gli immigrati del TITANIC



Immigranti salgono a bordo.
Immigranti salgono a bordo.

 
 

Questa è la storia dell'arrivo dei superstiti e della loro ammissione negli Stati Uniti, è inoltre la storia delle vicissitudine che patirono le centinaia di immigrati del TITANIC.
Secondo le valutazioni della White Star Line, a bordo del TITANIC il 10% dei passeggeri di prima classe e l'80% dei passeggeri di seconda e terza classe furono immigrati alla ricerca di una nuova vita e fortuna. Quando la Carpathia attraccò a New York, William Williams, dell'Immigration Service's New York Commissioner of Immigration ed il suo personale, furono presenti al molo per ricevere gli immigranti ed occuparsi di loro. E' in forte dubbio che i superstiti furono sottoposti alle formalità di controllo di immigrazione quello stesso giorno. Ad ogni modo, il commissario Williams, seguendo le istruzioni legislative degli Stati Uniti, cercò di facilitare il loro sbarco e agevolò i superstiti durante la procedura di controllo.
Questo indirizzo di alleggerimento si rese necessario perché le leggi di immigrazione previdevano che le società proprietarie delle navi dovettero elaborare liste particolarmente dettagliate di tutti i passeggeri, un processo atto ad identificare e talora impedire l'ingresso illegale di stranieri. Il timore era, anche, che qualche persona potesse essere ammalata o ferita e quindi potenzialmente "non gradita" per motivi medici. In questo contesto, il processo dei controlli per i superstiti del TITANIC avvenne tutto sommato in modo abbastanza soddisfacente. Già il 25 aprile, la maggior parte dei superstiti, furono controllati. Le liste britanniche, dei passeggeri in partenza, registrarono l'imbarco degli immigranti sulle navi transatlantiche ai grandi porti di partenza, vale a dire a Liverpool ed a Southampton. Secondo le leggi degli Stati Uniti d'America, le navi furono responsabili dell'accertamento che tutti i cittadini, non americani, giungessero in un porto degli Stati Uniti ed ammessi secondo la legge locale. Se così non fosse stato, al passeggero poteva essere interdetto di entrare negli Stati Uniti e la società proprietaria della nave poteva essere multata e farsi carico di riprendere indietro la persona a proprie spese. Per proteggersi, vennero spediti dei questionari da compilare ai vari uffici di immigrazione: tali moduli dovevano essere compilati usando le informazioni fornite dai passeggeri che acquistavano i biglietti. Le annotazioni recavano le generalità del passeggero: il loro nome, l'età, il sesso, lo stato civile, l'occupazione, la nazionalità, l'ultima residenza permanente, la destinazione con nomi ed indirizzi di parenti e o di amici e la relativa residenza. Vi erano anche domande di carattere legale come ad esempio: "Siete un poligamo?".
Prima di lasciare l'Inghilterra nel mese di aprile del 1912, fu preparata, dalla White Star Line, la lista dei passeggeri del TITANIC e questo dovette essere il certificato primario, utilizzato nella regolazione federale degli Stati Uniti, per il controllo dell'immigrazione. Il Commissario di bordo del TITANIC, Walter Herbert McElroy (che perì nel naufragio) controllò indubbiamente il nominativo di ogni passeggero, confrontandolo con quello della sua lista. Questa lista doveva servire per un certo numero di funzioni. In primo luogo sarebbe stata usata dall'Immigrant Inspectors americano quando si trattò di esaminare ogni candidato per l'ammissione nel territorio degli Stati Uniti, quindi dovette essere poi usata dagli stessi impiegati per compilare le statistiche. Gli impiegati del servizio di immigrazione avrebbero usato questo manifesto come base per "le fatture mensili di tassa d'imposta" alle linee delle navi o per l'imposizione delle indennità sulle violazioni di legge dell'immigrazione. L'U.S. Immigration and Naturalization Service avrebbe usato le annotazioni per verificare le ammissioni legali per gli scopi di naturalizzazione. Ma fu così che il TITANIC, affondando nella notte del 15 aprile spezzò questa catena di annotazioni per l'immigrazione ed il relativo movimento dei suoi passeggeri: la lista ufficiale dei passeggeri del TITANIC, preparata con attenzione (!) prima della traversata, andò a fondo con la nave.
Un'indicazione, della sua importanza, fu il fatto che il Commissario di bordo della Carpathia, che accolse a bordo i superstiti del TITANIC, abbia lottato affinché riuscisse a compilare al meglio una lista di passeggeri onde far fronte alle richieste di legge dell'immigrazione degli Stati Uniti. Difettando abbastanza nelle forme, il funzionario della Carpathia, usando soltanto carta, penna ed un righello, tentò di riscrivere le stesse colonne ed informazioni. Tecnicamente, perché la nave che ora trasportava gli stranieri negli Stati Uniti apparteneva alla Cunard, e quindi fu quell'azienda responsabile per la tassa d'imposta su ogni passeggero e per tutte le indennità derivanti da qualunque violazione della legge di immigrazione. In considerazione di questo, nelle ore successive all'affondamento del TITANIC, i consulenti legali della White Star Line scrissero al Commissioner General of Immigration a Washington, chiedendo di prendere "accordi speciali" ed "estendere tali agevolazioni speciali come necessarie" per favorire l'ammissione dei superstiti sul suolo americano. Il servizio di immigrazione, che dal 1912 fu trasferito al ministero del commercio e del lavoro, presa in esame la richiesta, acconsentì. A causa delle tragiche circostanze che circondarono l'arrivo dei superstiti del TITANIC, il governo degli Stati Uniti non fece punire la Cunard per le informazioni incomplete o errate sul manifesto, infatti, il commissario William Williams si congratulò con la compagnia Cunard per gli sforzi del Commissario di bordo della Carpathia per la registrazione di tutti i superstiti, un'azione che facilitò la loro ammissione in America. È difficile dire se le informazioni sulla lista passeggeri del TITANIC fossero state più esatte di quella che fu preparata frettolosamente a bordo della Carpathia.
All'arrivo in porto i funzionari, del New York Quarantine, dell'U.S. Immigration Service e del Public Health Service, eseguirono le formalità di ammissione di immigrazione per la maggior parte dei sopravvissuti, in primo luogo per i passeggeri di prima classe, furono completate a bordo della Carpathia, dopo di che "un certo numero di passeggeri di prima classe, furono sbarcati e salirono a bordo delle loro limousines e automobili riservate, per essere condotti via". Sulla Carpathia salirono a bordo gli ufficiali del servizio sanitario pubblico di New York: i passeggeri di seconda classe sarebbero stati controllati sulla nave in porto, mentre i passeggeri di terza classe sarebbero stati sbarcati e condotti all'isola di Ellis per poter effettuare i relativi controlli. Sull'isola di Ellis, le formalità dei controlli sarebbero state espletate solitamente in un paio d'ore. Dopo che l'ammissione fu accettata, anch'essi avrebbero potuto abbracciare parenti ed amici e proseguire per la loro destinazione finale. Ma poiché il centro accoglienza sull'isola di Ellis era già chiuso per la notte, e stante la sofferenza di molti dei superstiti, il commissario Williams, sorvegliò il trasferimento dei superstiti negli ospedali o nei domicili dei parenti o degli amici. Circa un centinaio di superstiti furono ricoverati all'ospedale St. Vincent di New York City: fra il 19 ed il 24 aprile, l'ispettore dell'immigrazione, John M. Sullivan, espletò le formalità di controllo per tutte queste persone.
Degli 8 marinai cinesi a bordo del TITANIC, 6 erano sopravvissuti. La legge degli Stati Uniti però precluse il loro ingresso ed i sei cinesi vennero trasferiti, come marinai, sulla nave britannica Annetta, e con questa nave il 20 aprile ripresero ad attraversare l'Atlantico.


 
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