Questione di GPS...




Collisione: 41° 46' N - 50° 24' O;


 


Relitto: 41° 43' 57''N - 49° 56' 49''O

 

In questa era di GPS e di precisione satellitare assoluta, si fa fatica a capire che per tutto il periodo antecedente ai satelliti, la precisione di un punto nave era legata ad una procedura strumentale e matematica che offriva molte possibilità di errore.
Il punto nave era rilevato astronomicamente e gli ufficiali di rotta erano veramente degli assi, in quanto si procedeva per stime basate sulla rotta tenuta e sulla velocità, cosa che avveniva tra i punti astronomici e che potevano essere rese incerte per correnti ignote, imprecisione nella velocità, declinazione del campo magnetico terrestre in anomalia ecc.
Quindi è molto comprensibile una certa discrepanza tra la posizione dichiarata dagli ufficiali e quella rilevata con i nostri metodi fantastici. Interessante il fatto che le coordinate registrate al momento dell'impatto del TITANIC con l'iceberg siano più ad ovest rispetto al ritrovamento del relitto...
Avevano sbagliato fornire le coordinate o era successo qualcos'altro?
Probabilmente è accaduto che il punto nave segnalato dal CQD era ottenuto per stima e non per navigazione astronomica, e comunque era sbagliato di molte miglia nautiche (di almeno una decina di miglia). Difatti poneva la nave addirittura ad ovest della vasta banchisa di ghiaccio (oggetto dei tanti allarmi) come se l'avesse già attraversata, cosa del tutto errata poiché il TITANIC centrò uno degli iceberg isolati più esterni al campo di ghiaccio (che non attraversò mai).
Poi che la nave dopo l'urto venne fatta avanzare "avanti mezza" e infine "adagio" per poi essere fermata definitivamente dopo una decina di minuti e qualche miglia percorsa c'entra pure con le discrepanze di posizione.
Prestate attenzione: stante le testimonianze, le scialuppe si fanno strada tra gruppi di iceberg e lastre di ghiaccio ma il TITANIC centra un iceberg isolato e se lo lascia dietro ma soprattutto affonda in acque libere non in una banchisa di ghiaccio. Quindi l'impatto e l'affondamento erano per forza più ad Est, ben prima della banchisa (infatti la “nave del mistero” non fu mai identificata).
Ogni ricostruzione diversa è falsa ed ampiamente smentita dalle rappresentazioni più accreditate. Tale differenza è stata del tutto dimostrata dal ritrovamento del relitto nel 1985, con la posizione calcolata con assoluta precisione anche con l'aiuto satellitare. Inoltre l'errore del punto segnalato dall'SOS ritardò di molti anni il ritrovamento del relitto, rendendo così infruttuose e inutili le varie spedizioni di ricerca (come quelle di Grimm che appunto cercavano intorno ma sempre nell'area sbagliata): non fu solo l'elevata profondità l'ostacolo anche perché dagli anni '60 e soprattutto '70 esistevano già i mezzi subacquei ad altissima tecnologia (e costi…) per la ricerca abissale.
Da quanto ne so, posso sbilanciarmi nell'affermare che il relitto avrebbe potuto essere scoperto come minimo almeno 10-15 anni prima con un punto nave molto più corretto.
Ovviamente il relitto restò totalmente introvabile e irraggiungibile nei molti decenni post naufragio poiché non esistevano i batiscafi per le immersioni e ricerche abissali. Si sapeva comunque già da allora, anche con mappe nautiche meno dettagliate di ora, con stima assai precisa per l'epoca, che la nave doveva trovarsi in acque profonde almeno 3700-3800 metri, ai piedi della scarpata continentale dei Grandi Banchi Terranova, probabilmente in piana abissale.


 
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