Cinematografia del TITANIC



Il TITANIC partì da Southampton a mezzogiorno del 10 aprile 1912. Cinque giorni dopo, la nave più grande e più lussuosa del mondo giaceva sul fondo dell'Atlantico settentrionale, e più di 1.500 persone erano morte nelle acque gelide.
Dire che l'opinione pubblica internazionale è stata interessata dal disastro è un eufemismo lordo. Gran parte dell'interesse nei giorni dopo l'affondamento sembra essere stato per quello che era successo, da come le notizie cambiavano in continuazione, dai rapporti che dicevano che la nave era danneggiata e veniva rimorchiata ad Halifax, a quelli che dicevano che non una sola persona era sopravvissuta. Presto la questione si rivolse ai perché. Sappiamo che prontamente vennero aperte inchieste sia negli Stati Uniti sia in Inghilterra.
Sollecitato da più parti ad esprimere la mia opinione a riguardo, ecco questo capitolo dedicato alla ricca documentazione cinematografica a riguardo quella meraviglia della tecnica ed a quella tragica storia che corrisponde al nome di TITANIC. Mi sento in dovere, attraverso queste righe, ringraziare la mia "allieva" Carlotta Bosi, laureatasi con una tesi sul TITANIC ed i suoi risvolti cinematografici, in questo caso musa ispiratrice.
Il cinema non era una nuova forma d'arte o di intrattenimento nel 1912, alcuni cortometraggi aveva cominciato a comparire negli ultimi anni del XIX secolo e l'industria cinematografica si era guadagnata grande popolarità sin dal 1907. Ma il cinema all'inizio del XX secolo era agli arbori. La Paramount, la Universal, che sarebbe stata fondata più tardi nel 1912, e la Fox, che avrebbe seguito nel 1915, erano le case produttrici più importanti dell'epoca. Con i loro grandi studios si poté quindi realizzare grandi storie per alimentare la fame di film che il pubblico aveva. La tentazione di portare la storia del TITANIC sullo schermo, anche se i sopravvissuti erano ancora in lutto per i propri cari periti nel disastro, era troppo forte. Il primo film avente soggetto il TITANIC venne interpretato da un vero sopravvissuto (in questo caso da una sopravvissuta: l'attrice Dorothy Gibson). Questo cortometraggio ha debuttato esattamente un mese dopo che la nave era affondata.
Il colossal di James Cameron, film del 1997, non divenne solo il più costoso, ma anche il film con il maggior incasso cinematografico fino a quel momento. Eppure film dopo film il TITANIC continua ad essere ricordato. Quello qui di seguito non è un elenco completo di tutti i film legati alla vicenda del TITANIC, ma solo le opere, secondo il mio personale avviso, di un certo valore artistico ma soprattutto storico. Per un elenco completo delle trasposizione cinematografiche inerenti al TITANIC rimando ad altri siti più competenti di quello del sottoscritto.


 

 

Saved from the TITANIC (1912) - Questo film muto, della durata di dieci minuti, fu presentato il 14 maggio 1912, appena 29 giorni dopo l'affondamento.
La casa produttrice, la Éclair Film Company, sapeva che una delle loro migliori stelle, Dorothy Gibson, era imbarcata a bordo del TITANIC, in quanto era appena stata richiamata in patria (dopo una breve vacanza europea), per lavorare su una nuova produzione a New York. Quando arrivò la notizia della tragedia e si seppe poi che la Gibson era sopravvissuta ed aveva raggiunto New York, la Éclair non sprecò un solo momento per la pianificazione di un film, avente per soggetto la tragedia che si era appena consumata.
Dunque come la Gibson e gli altri sopravvissuti fecero ritorno a New York a bordo della Carpathia, l'azienda iniziò a "girare" filmati originali, che poi però furono tagliati in sede di montaggio. La Gibson a sua volta incominciò a scrivere la sceneggiatura subito dopo pochi giorni.
Le riprese furono effettuate a bordo di una nave abbandonata ormeggiata vicino agli studi della Éclair a Fort Lee, nel New Jersey. Dorothy Gibson interpretò se stessa, naturalmente, e si sa che almeno due altri attori recitarono: uno dei questi ha interpretato il ruolo dell'ufficiale che aveva accompagnato la donna alla scialuppa di salvataggio. Questo filmato è stato montato mettendo insieme scatti fotografici di iceberg, riprese di cinegiornali del varo del TITANIC, e delle riprese effettuate al Capitano Smith, quando questi si trovava sulla nave gemella Olympic.
Molto pubblicità è stata fatta intorno al fatto che la Gibson indossava esattamente i medesimi vestiti che aveva indosso quando è sopravvissuta al disastro. Un giornalista ha riferito nel suo servizio, che l'attrice scoppiò più volte in lacrime durante le riprese.
Tutto questo ha certamente contribuito a far pubblicità al film, che divenne un grande successo. Purtroppo le copie della pellicola sono andate perse in un incendio nel 1914: solo un paio di foto ed un poster sopravvivono oggi.


 

 

In Nacht und Eis (1912) - Questo film tedesco, prodotto dalla casa berlinese Continental Film Studios, fu iniziato pochi mesi dopo l'affondamento del TITANIC,  e fu a suo modo un kolossal in virtù del fatto che l'opera durava ben 35 minuti, in un anno in cui la maggior parte dei film duravano una decina di minuti.
La maggior parte delle riprese furono effettuate negli interni degli studi, mentre parte della riprese furono effettuate a bordo della nave di linea tedesca Kaisern Auguste Victoria. Ed anche se oggi ci sembrano piuttosto primitivi, gli effetti speciali che furono eseguiti (utilizzando dei modellini per ricreare l'affondamento della nave) erano considerati abbastanza avanzati per l'epoca.
Il film aveva fatto di tutto per rappresentare le varie categorie della società a bordo del TITANIC. I passeggeri di prima classe sono ritratti nello sfarzo delle loro cabine; quelli di seconda sono ripresi intenti a divertirsi sul ponte a loro riservato. I passeggeri di terza classe non furono esplicitamente indicati nelle scene, mentre vi furono scene dove vennero ripresi i fuochisti che lavoravano nelle viscere della nave.
Il film propone diverse imprecisioni, quali le caldaie che esplodono, le vedette in coffa con un binocolo e gridano verso il ponte di comando. Tuttavia, molti aspetti del naufragio erano ancora oggetto di indagine e molte, e contrastanti, erano le disinformazioni sui fatti realmente accaduti.


 

 

Atlantic (1929) - Gli inglesi (British Film Institute) produssero quello che fu il primo film sonoro realizzato riguardante il TITANIC. Di questa pellicola ve ne sono diverse versioni, tra cui una con i dialoghi in tedesco (Atlantik), girata contemporaneamente negli stessi studi, ed una versione in lingua francese (Atlantis), che fu girata in seguito.
La White Star Line, proprietaria del vero TITANIC, era una società ancora attiva in quegli anni, e sembrerebbe avesse minacciato di adire alle vie legali e proibito ai produttori del film di utilizzare il nome di TITANIC.
Guardando l'opera non ci può essere alcun dubbio che si tratta di una sottile e velata drammatizzazione della tragedia, pesantemente romanzata. L'anacronismo più contrastante della pellicola è la scena che vede i passeggeri di prima classe ballare al ritmo di una musica jazz, che allora non esisteva!
Questo è il primo film sul TITANIC in cui si vede, e soprattutto si sente, l'orchestra della nave mentre suona "Neare, My God, To Thee". Questo film ha certamente contribuito al mito di questo motivo che Wallace Hartley e compagni hanno effettivamente suonato sul ponte per calmare i passeggeri: ogni passeggero e membro dell'equipaggio a bordo si erano uniti al canto.
La maggior parte degli adattamenti successivi hanno poi ripreso l'esecuzione di questo brano, e la pellicola stessa di Cameron non fa eccezione. Dal momento che questo fu il primo film ad utilizzare questo inno religioso, potrei azzardarmi nell'affermare che Cameron abbia preso spunto da qui.


 

 

TITANIC (1943) - Il film di James Cameron non è stato il primo adattamento sulla tragedia del TITANIC a stabilire il record di essere il più costoso. Fu un film di propaganda nazista TITANIC a diventare il film più dispendioso mai prodotto, in Germania e non solo, fino a quel momento.
Il film venne realizzato nel 1941, quando la marcia della Germania nella seconda guerra mondiale sembrava inarrestabile e l'occupazione nazista in Inghilterra sembrava una possibilità concreta. Il film fu progettato per essere una condanna pungente del capitalismo inglese ed un chiaro messaggio che il mondo sarebbe migliore se fosse stato gestito dai tedeschi, piuttosto che dagli inglesi. La tragedia del TITANIC fu vista come un perfetto esempio di cattiva gestione britannica.
Durante la travagliata lavorazione, la Germania nel frattempo stava pagando la sconfitta sul fronte orientale; il Ministro della Propaganda, Joseph Goebbels, che aveva personalmente dato il suo benestare all'ideazione, ne curò da vicino la sua produzione. Prese anche la decisione di "alleggerire" le scene di morte e di disastro che sarebbero state troppo forti per un pubblico, quello tedesco, che a quel tempo era sofferente alle quasi quotidiane incursioni notturne, e relativi bombardamenti, degli alleati. Goebbels arrivò al punto anche di vietare il film ed ordinare l'arresto (e conseguente esecuzione capitale) del primo regista del film, sostituendolo poi in corso di ultimazione della produzione.
Siccome la storia del TITANIC fu presa in prestito per farne un film di propaganda, non sorprende che lo script sia stato manipolato nei fatti storici. Il film inizia con Joseph Bruce Ismay, il quale si rivolge ad una riunione di azionisti della White Star Line. Le quotazioni della società erano in calo, ma egli aveva in mente un piano magistrale. Ismay, in quella sede, annunciò che il TITANIC avrebbe stabilito il record di velocità per attraversare l'Atlantico, e ciò avrebbe fatto salire il valore delle azioni e farli diventare tutti ricchi.
Inventato, nella trasposizione, ovviamente il primo ufficiale Petersen, il quale venne chiamato a sostituire in suo pari grado inglese, in quanto questi si era ammalato. Ismay avverte Petersen della sua folle gara di velocità nell'interesse del profitto. Quando l'inevitabile accadde: è Petersen ed i passeggeri tedeschi in terza classe che agiscono eroicamente dimostrandosi altruisti. Come risaputo Ismay si salvò e fu ampiamente attaccato dalla stampa, non solo perché la sua White Star Line avrebbe potuto prevenire il disastro, ma perché si era salvato imbarcandosi su una scialuppa di salvataggio, quando tante donne e bambini erano ancora a bordo. Qui vediamo il capo della White Star line ampiamente rappresentato come un codardo imberbe: Ismay ne divenne la personificazione stessa del male aziendale e dell'avidità dell'uomo d'affari inglese.
La più grande imprecisione fu che la White Star Line non era una società quotata in borsa, e quindi non aveva titoli sul mercato: questo è il punto su cui verte l'intera trama della rappresentazione.


 

 

TITANIC (1953) - Questo film americano del 1953, prodotto dalla 20th Century Fox, inizia drammaticamente con il distacco di un enorme iceberg da un ghiacciaio, impostandolo in rotta di collisione fatale con il TITANIC. Dopo i titoli di testa arriva una dichiarazione in cui si afferma che tutti i dettagli del film prendono riferimento alle inchieste americane e britanniche nel 1912. Ma ciò che segue è una storia di fantasia, di una famiglia in crisi sullo sfondo della tragedia del TITANIC.
Clifton Webb e Barbara Stanwyck recitano nel ruolo di una coppia americana, che hanno vissuto in Europa per diversi anni. Lei prende (all'insaputa del coniuge) i loro due figli adolescenti a bordo del
TITANIC, al fine di riportarli in America, mentre lui elargì una somma generosa ad un passeggero classe di terza classe pur di farsi consegnare il biglietto che gli consentiva di salire a bordo della nave. Alla fine la coppia inizia a mostrare un po' di carattere e di moralità e quando la nave cominciava ad affondare lui ebbe un moto d'orgoglio che lo fece scendere in terza classe per poi salvare la famiglia, il cui padre era il vero titolare del biglietto. Una tragedia che tira fuori il meglio anche dalle persone peggiori.
Questo è anche il primo film ad avere un personaggio basato su Margaret Brown, il ritratto della quale è piuttosto sopra le righe ed avrebbe poi influenzato le successive rappresentazioni della filantropica signora americana, nella maggior parte dei film successivi sulla saga del
TITANIC.
Anche qui non posso che far notare una grande imprecisione. C'è una scena in cui il ricco americano scopre che tutti i posti disponibili per le cabine di prima classe erano stati venduti già da settimane, e quindi acquista il biglietto di terza classe dal povero immigrato. In realtà, circa la metà delle cabine di prima classe erano vuote.
Molti punti chiave poi della trama si svolgono in parti della nave che semplicemente non esistevano come, ad esempio, la sartoria. Non posso non rilevare anche un altro fatto non coevo: una danza ragtime, che non sarebbe stata popolare fino ad un buon decennio dopo l'affondamento del
TITANIC
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A Night to Remember (1958)- Meglio noto in Italia con il titolo di TITANIC latitudine 41° Nord, questo film è meticolosamente basato sul libro di Walter Lord. Ma i produttori della British Drama per questo film eseguirono ulteriori ricerche, intervistando altri sopravvissuti, tra cui il quarto ufficiale Joseph Boxall, che prestò anche la sua consulenza.
Il TITANIC è stato senz'altro uno degli eventi storici più importanti del XXesimo secolo; l'attenzione, che questa sceneggiatura ha prestato al dettaglio, ha fatto si che questa produzione risultasse come il miglior film sul TITANIC al momento, e molti, me compreso, ancora lo considerano tale.
Per un'opera cinematografica nota per la sua precisione, è strano che essa inizi con il battesimo del maestoso TITANIC, una cerimonia che non è mai stata nei piani della White Star Line per tutte delle sue navi. Il varo con il classico lancio della bottiglia: è questa senza dubbio la più grave imprecisione da registrare. Passi pure per alcuni tagli di capelli stile anni '50, che sarebbero stati considerati inaccettabili nel 1912!
Il film racconta la storia, attraverso gli occhi del secondo ufficiale Charles Lightoller, intersecando una storia d'amore, in terza classe. Quella rappresentazione di un giovane irlandese con una ragazza russa, che che per molti versi è simile a quella proposta nel film di Cameron, dove c'è un italiano che corteggia una ragazza norvegese che non parla inglese.
Sarebbero altri trascorsi 21 anni prima che un altro film fosse realizzato con soggetto il TITANIC.


 

 

Raise the TITANIC (1980) - Questa coproduzione internazionale, coordinata dalla ITC Entertaiment, è stata effettuata dopo che numerose squadre avevano provato, senza riuscire, di individuare il relitto del TITANIC. Fu solamente cinque anni dopo che il relitto venne trovato. Lo scafo in questo film è ancora rappresentato in un unico pezzo ed abbastanza solido tanto di essere portato in superficie: è notevole la somiglianza delle scene dell'esplorazione con quelle reali del 1985 e di quelle, altrettanto reali, effettuate da James Cameron per le riprese del proprio film.
La trama è il tentativo di riprendere un evento storico di un'epoca completamente diversa, e la forza di un thriller, con lo sfondo la guerra fredda. Il dipartimento della Difesa statunitense che aveva in programma di costruire un laser alimentato a schermo elettrico, vicino ai suoi confini, che avrebbe bloccato eventuali missili nucleari lanciati dall'Unione Sovietica. L'unico modo per alimentare questo il sistema era un minerale così raro, che sembrava esistere solo nei forzieri del TITANIC. Washington non si preoccupa delle spese o di profanare un sito, e così arriva fino al relitto del TITANIC.
La produzione è stata un esborso enorme, con un modello arrugginito della nave costato 350 mila dollari, e solo per costruire la piscina, che lo avrebbe ospitato, il prezzo fu di 6 milioni di sonanti bigliettoni verdi. Questa è stata solo una delle tante grandi difficoltà affrontate dal produttore Lew Grade, il quale rilasciò una famosa battuta, secondo cui sarebbe stato più conveniente abbassare l'Oceano Atlantico. Il film non è riuscito a pareggiare il suo bilancio e si risolse in un fiasco.
La storia prende il via con una imprecisione: il ritrovamento di una tromba appartenente ad un qualche membro dell'orchestra di bordo: ma non c'erano suonatori di trombe nell'orchestra a bordo del TITANIC! La storia appare per certi versi simile a quella del violino di Wallace Hartley!


 

 

TITANIC (1996) - Una produzione piuttosto invero un po' scarsa: anche se realizzato con un budget limitato, ci sono sottotrame assai romanzate. Questo film è stato rapidamente soppiantato dalla quantità enorme di opera di mediatica che ha circondato la produzione del kolossal di James Cameron.
In questa produzione americana-canadese, abbiamo l'intreccio di storie d'amore e di altri episodi che fanno riferimento ad una certa realtà. Nella prima, un giovane inglese ladruncolo che ruba il suo biglietto di terza classe sul TITANIC da un ubriaco che incontra in un pub mentre si nascondeva dai poliziotti dopo un'altra rapina. Incontra poi un subdolo steward che si propone di assisterlo, salvo poi essere aiutato a svaligiare le cabine di prima classe durante il viaggio. Il giovane a bordo fa la conoscenza di una giovane, seria e molto timida, ragazza tedesca che sta viaggiando da sola. Quando lui si innamora di lei, decide di cambiare la sua vita in meglio.
Nella seconda storia è una passeggera di prima classe che incontra una sua vecchia fiamma, e decide di rompere con il marito telegrafandogli dalla rete wireless Marconi installata a bordo.
A supporto della parte storica la ricostruzione del viaggio della famiglia canadese degli Allison, che fu realmente a bordo del transatlantico. Però qui la produzione ha accentuato non poco l'immagine della nursey Alice Cleaver, "descrivendola" come una psicopatica!
Purtroppo, la parte "fattuale" della storia ricade su tutti i miti del TITANIC. Molti dettagli però sono stati poco studiati. La scena della ragazza di terza classe violentata sotto la doccia, non avrebbe potuto essere. Non vi fu nessuna doccia installata a bordo del vero TITANIC, né tanto meno in terza classe, dove vi furono solo che due bagni pubblici.


 

 

TITANIC (1997) - Per molti, ma non per tutti, il TITANIC è questo! Non la nave bensì il film!!!
Nonostante quello che si può pensare della romantica storia d'amore al centro del kolossal TITANIC di James Cameron del 1997, campione d'incassi, si deve ammettere che questo è il primo film ad avere avuto un così vasto patrimonio di informazione in primis e di tecnologia di alta precisione poi (per non dire del budget). Ne è venuto fuori un film che voleva (ed è riuscito) ad impressionare pienamente lo spettatore per la grandezza e per l'opulenza del TITANIC quando era a galla, e la violenza devastante e la sofferenza umana quando la nave affondò.
Cameron notoriamente ha impiegato le stesse imprese fornitrici che hanno costruito e fornito il TITANIC: voleva realizzare qualcosa di sublime alla ricerca del massimo perfezionismo.
La storia d'amore, su cui è imperniata la vicenda, è altamente improbabile: sul vero TITANIC sarebbe stato, ed avrebbero reso, impossibile (anche come una motivazione più che valida) ad un passeggero di terza classe accedere fino ad un ponte di prima classe o sulla punta di prua della nave; i personaggi principali dell'opera sono una licenza che Cameron si è preso per raccontare il "suo" TITANIC.
Questo è certamente il film più accuratamente studiato ed eseguito a riguardo del TITANIC, e si deve davvero cercare nei piccoli dettagli per trovare errori come, ad esempio, quando la protagonista è colta nel fumare una sigaretta con filtro, sigarette che saranno disponibili solo che un trentennio dopo.


 

 

TITANIC 3D (2012) - Quando James Cameron ha annunciato un anno e mezzo prima che avrebbe realizzato un adeguamento al suo film, già di per sé travolgente, ad una versione 3D, in concomitanza con il centenario della partenza del TITANIC, ero scettico.
Debbo riconoscere che il 3D è effettivamente risultato meglio apprezzato nelle scene subacquee relative del relitto del TITANIC da proprio la sensazione di essere lì, in acqua. La tecnologia aggiunge un impatto ancora più forte allorché vediamo la nave spezzarsi, scena che era già stata il punto di forza della prima versione della pellicola.
Anche in questo caso, l'esborso economico per la conversione in digitale del film ha avuto il suo ampio tornaconto al botteghino.


 
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