Gli articoli di Frank Blackmarr




 

C'è un americano di Chicago che ha avuto un ruolo significativo nel registrare gli eventi che riguardano l'affondamento del TITANIC: si tratta del dottor Frank H. Blackmarr, un passeggero della Carpathia, la nave che aveva accolto i sopravvissuti. Durante il viaggio il dr. Blackmarr aver fatto amicizia con l'operatore radio della Carpathia il quale gli aveva riferito della collisione. Il dr. Blackmarr doveva senz'altro aver realizzato che, quello che si accingeva a registrare, sarebbe stato un evento di una certa portata storica.
Successivamente il dr. Blackmarr, che aveva avuto l'opportunità di avvicinare diverse persone scampate alla tragedia, ha pubblicato nei giorni seguenti diversi articoli sul quotidiano della sua città, The Chicago Daily Tribune. Quello che mi accingo a proporre è una sorta di collage di informazioni tratte da quegli articoli, a cui ho cercato di dare una cadenza cronologica agli avvenimenti.


 


Harold Thomas Cottam


 

"…Mi sono ritirato nella mia cabina poco dopo mezzanotte quando sono stato svegliato da un colpo. Quel lunedì mattina, alle 1:15, l'operatore radio Harold Thomas Cottam (nella fotografia in alto), aveva appena ricevuto il CQD, il segnale di soccorso, inviato dal TITANIC. Egli lo stava andando a consegnare agli ufficiali della nave, ed aveva bussato alla mia porta. Questo giovane, Cottam, era stato molto gentile. Dopo la ricezione del messaggio, tutto l'equipaggio della nave era in azione. Tutto era organizzato in fretta; ben pochi passeggeri sapevano che cosa stava succedendo.
Il Capitano Rostron, un uomo notevole, aveva gestito tutti i dettagli della preparazione e della cura da prestare ai sopravvissuti. Ho spesso desiderato conoscere le sensazioni che passavano attraverso la mente di quest'uomo coraggioso. …Ufficiali, steward ed hostess della Carpathia erano in servizio da ore per prepararsi a ricevere i superstiti. Questi uomini, ufficiali ed equipaggio, dopo non ebbero la possibilità di riposarsi fino a quando il viaggio fosse finito.
Nel corso dell'indagine al Capitano Rostron gli è stato chiesto circa i pericoli incontrati dalla sua nave in questo viaggio di soccorso. Egli aveva dichiarato: "Ho preso il rischio di andare a tutta velocità. Il mio desiderio era di salvare più vite possibili". Egli aveva anche affermato che, dalle 2:45 alle 04:00, erano passati attraverso più di 20 grandi iceberg di circa 100/200 metri di altezza ed un gran numero di piccoli. E' stata una questione di manovra navigare intorno ed attraverso queste masse di ghiaccio" (foto sotto).


 


 

…Il ponte era presidiato di vedette e si può immaginare in quali condizioni atmosferiche avevano operato sia il Capitano sia l'equipaggio per evitare questi mostri spettrali. Quando eravamo nella zona, segnalata dal messaggio del TITANIC, dei razzi sono stati sparati per mostrare ai sopravvissuti la nostra posizione.
…Alle 04:00 ci siamo fermati davanti ad  un enorme iceberg, e come l'alba incominciò ad alzarsi, abbiamo visto, appena oltre l'iceberg, una delle scialuppe di salvataggio.
Le scialuppe venivano verso di noi, le donne occupavano i posti ai remi. …L'equipaggio aveva attrezzato altalene e scalette da entrambi i versanti della nave per accelerare le operazioni. Le donne avevano le mani piene di vesciche e facevano fatica a salire le scale. La maggior parte di loro sono state sollevate da un'altalena, che consisteva in una tavola con una corda da entrambi i lati; gli uomini salirono attraverso le scale. Il compito di sollevare i bambini, dalle lance di salvataggio sino al ponte della nave, era difficile. I neonati ed i bambini più piccoli sono stati messi in dei sacchi ed issati sul ponte.


 


 

Mentre queste povere persone venivano caricate sul ponte, ho guardato i loro volti. Non una parola uscì dalle loro labbra; i loro volti erano provati dal freddo.
Molte storie sono state scritte e pubblicate per descrivere queste persone ed il loro comportamento al momento del loro arrivo, che erano isterici e che alcuni di loro erano troppo storditi per capire quello che stavano passando. Ma voglio dirvi che nei loro volti vi era solo gratitudine e riconoscenza per essere stati salvati. Non c'era assolutamente alcuna isteria. Solo una donna ha avuto una crisi ma quando fu portata in una cabina della nave il suo stato d'animo si tranquillizzò. Il suo crollo fu senza dubbio dovuto sia alla gioia di essersi salvata e sia alla tensione terribile cui era stata sottoposta perché era una delle donne che avevano remato su di una scialuppa di salvataggio.
…Il lavoro di assistenza ai sopravvissuti ha progredito molto rapidamente, sino a quando le imbarcazioni erano in vista. Eravamo preoccupati ad un certo punto perché molte delle scialuppe di salvataggio venivano da lontano e queste povere donne, che avevano remato, avevano difficoltà a tenere l'imbarcazione a causa delle onde.


 


 

…Quando è stato chiesto il motivo per cui si erano salvati così pochi uomini (una stima di uno su cinque) una donna, che aveva perso il marito, disse ella che lo aveva supplicato di entrare nella barca, ma che lui si era rifiutato per solidarietà con i poveretti che erano rimasti a bordo. Il comportamento di questi uomini voleva a dimostrare che erano egli eroi.
…Il panico, a quanto mi risulta, era diffuso in terza classe, dove c'erano molte persone che non avevano autocontrollo. Da quanto ho saputo, da un passeggero di terza classe, un ufficiale, cercando di controllare la corsa impazzita della gente, ha sparato a due persone. Il medesimo ufficiale si è sparato un minuto dopo.
…La scala di accesso al ponte imbarcazioni del TITANIC era così affollata di passeggeri di terza classe che era assolutamente impossibile per alcuni accedere.
…Il TITANIC ha cominciato ad affondare con il suo carico umano, gradualmente chi era a bordo era scivolato nell'oceano.
…Il momento più triste di tutti, è stato quello di vedere queste povere vedove ed i figli, i cui rapporti familiari erano stati spezzati, sul ponte della Carpathia guardare lontano nella vana di speranza vedere i loro cari.
…Ci sono stati numerosi feriti a bordo, ma la ferita maggiore non era fisica ma era lo stress mentale.


 

 

…L'ultimo dei sopravvissuti è salito sul ponte della Carpathia alle 8:30.
…Il Capitano Rostron assegnò allora la responsabilità di trovare altri sopravvissuti al Californian ed al Birma. …Il campo di ghiaccio era grande quasi 80 miglia di lunghezza e 12 di larghezza.
Quando la Carpathia è arrivata sul luogo, dove il TITANIC era affondato, il mare era coperto di rottami di ogni genere, pezzi di mogano, pannelli di legno bianco, sedie, sdraio, rivestimenti di divani, cuscini, coperte, materassi, quello che sembrava essere la parte anteriore di un pianoforte ecc. Abbiamo tutti visto il cappello di una donna che galleggiava coi detriti.
Il momento di maggiore choc i passeggeri lo avvertirono quando la Carpathia ha iniziato ad allontanarsi dalle macerie e l'equipaggio dovette fare uno sforzo supplementare per controllare i sentimenti di queste persone.
…Questi poveri sopravvissuti, erano scarsamente vestiti, avevano le lacrime sulle guance, cercavano modo di ritrovare sulla nave i loro cari.
…Durante il giorno, in primo istanza è stato fatta una sommaria conta dei sopravvissuti; si è svolta una cerimonia commemorativa ed otto cadaveri sono stati sepolti in mare. Quattro di questi erano morti a bordo della nave e gli altri quattro erano già cadaveri quando furono prelevati dalle scialuppe.
…I passeggeri e l'equipaggio Carpathia si diedero da fare nella fornitura di abbigliamento e dare comfort per i passeggeri. La maggior parte dei sopravvissuti sono stati costretti a dormire su materassi di paglia, preparati nei locali per fumatori mentre le signore erano disposte nella sala di scrittura e nel salone da pranzo. …Al centro della sala ho visto una vecchia donna dai capelli grigi, doveva avere almeno sessant'anni. L'ho svegliata e le ho chiesto di sistemarsi in uno dei letti. Si guardò intorno lei, e disse: "Voglio ringraziarvi ma la prego di prendersi cura di qualcun altro. Ci sono così tanti che ne hanno bisogno e sono conciati peggio di me". …Alcuni dei poveretti dormivano sul ponte scoperto, avvolti solamente da delle coperte.
…Sulla rotta di ritorno verso New York, vorrei ricordare le condizioni climatiche attraverso le quali siamo passati. Chicago è nota per le condizioni climatiche volubili ed assurde, ma questo viaggio di ritorno superò ogni soglia d'immaginazione e rasentò quasi un incubo. La Carpathia trovò ogni tipo di condizione climatica immaginabile, ghiaccio, grandine, pioggia, nebbia, tuoni e lampi; tale era l'aria fredda ed umida che l'abbigliamento sembrava essere di nessuna utilità nel mantenere un ambiente caldo.
…Non abbiamo avuto malattie gravi sulla Carpathia in questo viaggio il che significa mettere in evidenza per gli sforzi e l'attenzione gestita dalle hostess".


 

 

Da ultimo il dr. Frank Blackmarr ci lascia questo appunto vergato di suo pugno. L'immagine che vediamo qui sopra rappresenta il contributo umano pagato dai passeggeri della terza classe periti nella tragedia. Una cifra non molto discostante dalla cruda realtà dei fatti!


 
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