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	"La maggior parte delle persone che scrivono 
	di TITANIC, non sanno che l'aurora boreale fu vista quella notte", ha 
	detto Mila Zinkova, ricercatrice meteorologica e programmatrice.Tutti sanno che il TITANIC è affondato a causa della collisione con 
	un iceberg. Ma se non fosse proprio così? La storia a cui tutti siamo stati 
	abituati potrebbe essere capovolta da una nuova (ennesima) teoria.
 Ecco cosa è stato rivelato lo scorso settembre 2020.
 L'ultima notte  di navigazione del transatlantico nell'Atlantico, sulla 
	base dei resoconti dei testimoni oculari, fu illuminata dall'aurora boreale, 
	lo spettacolo di luci causato dall'interazione con l'atmosfera delle 
	particelle cariche del sole.
 Lo stesso Lawrence Beesley descrisse di aver visto l'aurora boreale e la 
	cita testualmente nel suo racconto del disastro, scrivendo che, dopo che la 
	nave era affondata, aveva notato dalla scialuppa di salvataggio un debole 
	bagliore nel cielo davanti a sé, ma il suo primo pensiero, condiviso dai 
	compagni della barca n. 13, era andato ai primi bagliori dell'imminente 
	alba.
 Anche il secondo ufficiale della Carpathia James Bisset, circa un'ora 
	prima che il TITANIC colpisse l'iceberg, prese atto dell'aurora 
	boreale nel suo registro di bordo. "Il tempo era calmo, il mare tranquillo, 
	senza vento. Il cielo era limpido e le stelle splendevano. Non c'era la 
	luna, ma l'aurora boreale brillava come i raggi di luna che si alzavano 
	dall'orizzonte settentrionale", scrisse.
 Il nuovo studio della Zinkova afferma che questa eruzione solare (o 
	brillamento solare oppure tempesta geomagnetica) potrebbe essere stata 
	abbastanza grande da influenzare in misura piccola la navigazione, ma 
	comunque significativa per mandare in tilt la bussola della nave. 
	L'interferenza potrebbe anche aver influito sulle trasmissioni wireless tra 
	il TITANIC e le altre navi nelle vicinanze, bloccando in tal modo 
	alcune chiamate di soccorso ed i messaggi inviati in risposta.
 Tuttavia, questo fenomeno potrebbe aver avuto un aspetto positivo, sempre 
	secondo la Zinkova, aiutando a compensare l'errore nella posizione di 
	trasmissione del TITANIC, annullando le coordinate errate e portando 
	accidentalmente la Carpathia nella posizione corretta dove si 
	sarebbero trovate alla deriva le scialuppe di salvataggio del TITANIC.
 Ricordo che la Carpathia, stante i rilevamenti effettuati errati 
	dell'ufficiale Boxhall circa il punto nave del TITANIC, era fuori 
	rotta di circa 13,5 miglia nautiche (circa 25 chilometri) dalla posizione 
	effettiva del TITANIC. Quindi anche se la bussola si fosse spostata 
	di un solo grado, avrebbe già potuto fare la differenza.
 Circa le interferenze sull'impianto telegrafico occorrerebbe "modellare" la 
	ionosfera terrestre, come si sarebbe presentata nella notte del disastro, 
	per simulare trasmissioni radio note inviate dalle navi nelle vicinanze del
	TITANIC. Solo in questo modo ciò potrebbe aiutare a far luce sul 
	motivo per cui alcuni marconigrammi erano passati e altri no.
 Ecco un estratto della dichiarazione della scienziata, come riportato dal 
	The Sun:
 "Si pensa che un evento meteorologico spaziale significativo, in questo caso 
	una tempesta geomagnetica, fosse presente durante il periodo intorno al 
	disastro del TITANIC, con alcuni impatti sulla navigazione e sulla 
	comunicazione. Se l'errore della bussola del TITANIC fosse stato di 
	soli 0,5 la nave sarebbe stata fuori rotta per circa 9 metri su ogni 1 km di 
	corsa. Questo errore apparentemente poco significativo, però, avrebbe potuto 
	fare la differenza tra la collisione con l'iceberg e l'evitarlo."
 Il relitto 
	del TITANIC si trova lungo la rotta prevista della nave, quindi la 
	nave non aveva preso una rotta inaspettata… 
	
	Nessuna delle navi presenti nell'area aveva segnalato di aver 
	avuto problemi con il loro apparecchio wireless... 
	Circa la Carpathia... questa è un'altra storia.
 Premesso che non ho mai smesso di pormi domande 
	sul caso, circa questa nuova ipotesi 
	ho 
	la sensazione che la Zinkova insinui che se 
	 TITANIC 
	fosse rimasto fedele al suo percorso pianificato, la nave non avrebbe mai 
	colpito l'iceberg e che pensi che la navigazione sull'oceano aperto sia una 
	scienza esatta. Speculo che il suo ragionamento sia influenzato dalla 
	prospettiva moderna, semplicemente non seguo la logica della Zinkova. 
	Forse il punto di vista moderno della 
	l'ha costretta a fare delle brutte ipotesi. L'articolo è riuscito nel suo 
	scopo... e ha catturato gli occhi della pagina del network che l'ha 
	pubblicato inserendo la parola TITANIC nel titolo. Ma non ha aggiunto 
	nulla di nuovo sul disastro.
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